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Amazon, 350 dipendenti violano le politiche aziendali sulla comunicazione per criticare gli impegni sull’ambiente: “Fare di più”

I lavoratori, che firmano con nome, cognome e qualifica professionale, criticano tra il resto la fornitura di tecnologie alle compagnie petrolifere e i tentativi di reprimere il dissenso. A inizio gennaio, la stampa americana ha riferito che almeno due dipendenti sono stati minacciati di licenziamento se avessero di nuovo contestato pubblicamente le scelte del gruppo
Amazon, 350 dipendenti violano le politiche aziendali sulla comunicazione per criticare gli impegni sull’ambiente: “Fare di più”
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La promessa di azzerare le emissioni di carbonio del gruppo entro il 2040 non basta ai dipendenti Amazon. Oltre 350 dipendenti del colosso dell’e-commerce hanno deciso di violare le nuove norme interne sulla comunicazione, che non consentono di fare commenti pubblici sulle attività aziendali senza autorizzazione, e hanno postato messaggi con cui chiedono al numero uno Jeff Bezos di fare di più sul fronte ambientale. Le critiche riguardano il piano presentato il 19 settembre scorso, che prevede anche la copertura dell’intero fabbisogno energetico con fonti rinnovabili entro il 2030. Secondo gli impiegati che aderiscono all’Amazon Employees for Climate Justice (Aecj), l’obiettivo dovrebbe essere raggiungere per quella data una completa neutralità climatica.

I messaggi sono stati pubblicati domenica in un post su Medium. I lavoratori, che firmano con nome, cognome e qualifica professionale, criticano tra il resto il lavoro di Amazon con le agenzie federali e la fornitura di tecnologie alle compagnie petrolifere, così come i tentativi di reprimere il dissenso. Agli inizi di gennaio, la stampa americana ha riferito che i legali di Amazon hanno messo in guardia almeno due dipendenti sul rischio di essere licenziati se avessero di nuovo contestato pubblicamente le politiche ambientali dell’azienda. La scorsa primavera, ricorda un comunicato di Aecj, oltre 8.700 lavoratori hanno firmato una lettera aperta a Bezos per chiedergli di agire in modo più coraggioso. A settembre, in migliaia hanno partecipato a uno degli scioperi globali per il clima e hanno incassato il supporto dei senatori Bernie Sanders ed Elizabeth Warren.

“Poniamo molta attenzione a queste tematiche e la pagina dedicata alle ‘Nostre Posizioni’ lo chiarisce, delineando ciò che stiamo già facendo”, è il commento ufficiale di Amazon. “Prendiamo come esempio il tema del cambiamento climatico: abbiamo fondato il Climate Pledge, impegnandoci a ridurre a zero le emissioni di anidride carbonica entro il 2040, dieci anni in anticipo rispetto all’Accordo di Parigi. Prevediamo di utilizzare il 100% di energia rinnovabile entro il 2030 e abbiamo migliaia di persone che lavorano su iniziative legate alla sostenibilità all’interno della nostra azienda. Invitiamo tutti i dipendenti ad impegnarsi, in maniera costruttiva, a lavorare assieme ai tanti team che all’interno di Amazon si occupano di sostenibilità così come di altri temi, ma applichiamo la nostra politica di comunicazione esterna e non consentiremo ai dipendenti di denigrare pubblicamente o mettere in cattiva luce l’azienda o l’assiduo lavoro dei colleghi che stanno sviluppando soluzioni a questi difficili problemi”.

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