Il 2020 sarà l’anno della scossa nel mondo, dove si venderanno due milioni e mezzo di veicoli elettrici, il 20% in più rispetto a quello appena passato. E un posto in prima fila spetta all’Europa. A sostenerlo è BloombergNEF, divisione del colosso dell’informazione economica che si occupa della transizione energetica.

Secondo la ricerca “EVs and New Mobility: Trends to Watch in 2020”, ripresa anche da Autonews.com, il focus dell’elettrificazione si sposterà infatti dalla Cina al vecchio continente. La qual cosa non significa che il paese della Grande Muraglia perderà la sua leadership globale nella produzione e vendita di veicoli a batteria. Ma semplicemente che, per così dire, l’inerzia dell’elettrone si sposterà in Europa. Per diversi motivi.

Il primo è che la decisione (a meno di ripensamenti) del governo cinese di non rinnovare gli incentivi alle auto a batteria peserà negativamente nel computo finale delle immatricolazioni 2020. Ma anche l’introduzione in Europa, avvenuta il 1° gennaio, dei nuovi e più severi limiti alle emissioni, fungerà da volano per una maggiore diffuzione dell’elettrificazione nel vecchio continente.

I costruttori dovranno tenersi pronti ad un incremento della richiesta, che porterà ad un’impennata del 60% nelle immatricolazioni, che dovrebbero dunque arrivare a quota 800 mila a fine 2020. E questo per effetto dei tanti nuovi modelli in arrivo sul mercato, tra cui la Volkswagen ID3.

Un ruolo importante lo giocherà anche il prezzo delle batterie agli ioni di litio: quello medio previsto è di 135 dollari per kilowattora, il 13% più basso rispetto allo scorso anno e ben l’89% minore rispetto a dieci anni fa.

Altro aspetto fondamentale, infine, è quello delle infrastrutture per la ricarica. Su questo, lo studio di BloombergNEF mette in evidenza come le colonnine pubbliche passeranno dalle 880 mila del 2019 agli 1,2 milioni di fine 2020, per effetto dell’impegno congiunto di governi e utilities dell’energia.

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