Il 2019 si sta per chiudere e, come sempre, con la fine dell’anno arriva il momento dei bilanci, non solo personali ma anche in altri ambiti. Nella cybersicurezza ad esempio, uno dei temi più cruciali del prossimo decennio ma anche uno dei più sottovalutati, da utenti e aziende. SplashData, azienda specializzata in cybersicurezza, ha voluto così fare il punto sull’impiego delle password, pubblicando un report con le 100 peggiori password del 2019.

Si tratta di uno studio che delinea una situazione davvero preoccupante, con la pigrizia che la fa da padrone, dominando sulla sicurezza, e questo fondamentalmente perché i rischi sono ancora percepiti come qualcosa di remoto e nebuloso, qualcosa di poco concreto, che non può davvero succedere a noi e questo nonostante l’esplosione di malware e ransomware di quest’anno.

‎Con così tanti account legati a un numero di servizi online sempre crescenti è comprensibile che molti vogliano ‎‎creare una password semplice, facile da ricordare e riutilizzabile tra account diversi. Purtroppo però, così facendo, è probabile che anche per gli hacker sarà facile indovinare la password, mettendo così a rischio i nostri dati sensibili e lasciandoci esposti al rischio di truffe, duplicazione di identità e altri pericoli‎‎.

Anche nel 2019 dunque l’elenco delle password conferma i trend preoccupanti degli anni precedenti, tra numeri ripetuti o semplici sequenze e riferimenti a elementi di cultura pop o nomi propri. ‎

‎Ecco le prime 10 peggiori password del 2019, secondo SplashData:‎

  • 123123
  • 111111
  • ‎Iloveyou‎
  • 12345
  • 12345678
  • 1234567
  • ‎Password‎
  • ‎Qwerty‎
  • 123456789
  • 123456‎

Se anche voi utilizzate le stesse o altre simili che obbediscono alle medesime logiche, ‎dovreste considerare di cambiarle, seguendo alcuni semplici suggerimenti di per creare password migliori e più sicure. Anzitutto ci sono due certezze: per quanti account si possieda è fortemente consigliato non riutilizzare mai la stessa password, onde evitare che un hacker che riesca a ottenere l’accesso a un servizio non si ritrovi in grado di ottenerlo per tutti gli altri. Le password più sicure inoltre sono lunghe e contengono sequenze alfanumeriche complesse, non legate a un referente di qualche tipo.

Insomma la prudenza consiglierebbe un comportamento esattamente opposto. Ma come fare per tenere a mente decine di password di questo tipo? Non dovete, fortunatamente esistono i password manager che possono farlo per voi. Alcuni sono anzi addirittura in grado di generare password complesse in maniera casuale, semplificandovi ulteriormente il compito. Buon 2020 dunque, con l’auguro di non ripetere gli errori del passato. Anche per quanto riguarda la cybersicurezza.

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