Il discorso di Renzi in Senato? Assomigliava un po’ a un intervento di Craxi e mi è piaciuto. Dal punto di vista tecnico ed estetico, l’ho trovato pregevole. Guardando alla qualità, al di là dei contenuti, devo fare i miei grandi complimenti a Renzi, perché il tono era giusto, le parole erano appropriate e c’era l’ equilibrio tra i concetti”. Così, ai microfoni di Radio Radicale, il senatore di Fratelli d’Italia, Ignazio La Russa, intervistato dal giornalista Lanfranco Palazzolo, commenta le parole pronunciate stamattina dal leader di Italia Viva, Matteo Renzi, nel corso del dibattito al Senato sul finanziamento ai partiti.


Il vicepresidente del Senato puntualizza: “Nella sostanza, quell’intervento di Renzi è un elemento di quella battaglia interna al governo Conte Due, che tutti possono ormai vedere. E’ cioè un altro forte elemento che ci fa dire: come fanno a stare tutti insieme?http://www.admin.ilfattoquotidiano.it/wp-admin/edit.php?post_format=video”.

La Russa, poi, analizza la situazione della maggioranza, anche alla luce del passaggio del senatore Ugo Grassi dal M5s alla Lega: “Nel cielo di Roma regna la confusione, nel cielo dei 5 Stelle una doppia confusione. Tuttavia, questo non significa che automaticamente questo governo stia per perdere i numeri. In realtà, il collante della maggioranza non è l’intesa o l’accordo, ma solo l’impedire che, in caso di elezioni, vinca il centrodestra. Io sono convinto che, fin tanto che avranno i numeri, il collante rimarrà e durerà. Quindi, sicuramente ci sono una grande confusione e un grande imbarazzo, come dimostra il caso di Gianluigi Paragone, che vota contro la risoluzione della maggioranza sul Mes, ma assicura di non voler lasciare il M5s. Ma queste posizioni divaricate del M5s non sono tali da immaginare che questo governo stia cadendo. Credo che – chiosa – puntino tutto sulle elezioni regionali in Emilia Romagna, soprattutto il Pd. Sanno benissimo che, se c’è una Regione dove esiste una speranza larvata di non soccombere, è proprio l’Emilia Romagna. Credo che aspetteranno il dato quelle elezioni prima di riaprire in maniera violenta le liti e la caduta conseguente del governo. Chi comanda nel M5s? Non esiste più un comandante unico nei 5 Stelle. Forse quello che ancora più autorevolezza è Beppe Grillo. Ma che comandi uno solo nel M5s non si può dire”.

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