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Fondazione Open, i togati del Csm: “Parole di Renzi delegittimano magistrati di Firenze”

"Si impone l’esigenza dell’intervento del Consiglio a tutela dell’indipendenza e dell’autonomia della giurisdizione", scrivono i consiglieri eletti dai magistrati nella richiesta al Comitato di presidenza di aprire una pratica a tutela dei pm fiorentini guidati da Giuseppe Creazzo. L'ex premier aveva definito le perquisizioni ordinate dai magistrati come “un vulnus clamoroso nella vita democratica del Paese”
Fondazione Open, i togati del Csm: “Parole di Renzi delegittimano magistrati di Firenze”
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“Alimentano un clima di delegittimazione nei confronti dei magistrati della procura di Firenze“. È l’effetto che avrebbero avuto le dichiarazioni di Matteo Renzi dopo le perquisizioni ordinate dai magistrati toscani nell’ambito dell’indagine sulla fondazione Open. A sostenerlo sono tutti i componenti togati, cioè eletti dai magistrati, del Consiglio superiore della magistratura, più il laico Fulvio Gigliotti, eletto in quota Movimento 5 stelle. “Si impone l’esigenza dell’intervento del Consiglio a tutela dell’indipendenza e dell’autonomia della giurisdizione”, scrivono i consiglieri nella richiesta al Comitato di presidenza di aprire una pratica a tutela dei pm fiorentini guidati da Giuseppe Creazzo.

La procura aveva ordinato alcune perquisizioni nei confronti dei finanziatori della fondazione Open, che era stata la cassaforte della scalata al potere di Renzi. Perquisizioni che l’ex premier aveva definito “un vulnus clamoroso nella vita democratica del Paese”, perché non può essere un giudice a decidere “cosa è un partito” e allora anche “una bocciofila” potrebbe esserlo. Un passaggio quello del vulnus contenuto nel documento presentato al Comitato di presidenza, dai togati e da Cavanna.

“Due magistrati di Firenze, Creazzo e Turco, decidono di fare questa ‘retata’ contro persone non indagate“, era un altro passaggio delle dichiarazioni di Renzi, secondo cui i due procuratori “invadono il terreno della politica“. Attacchi quelli di Renzi ripetuti per ben tre volte, prima con un post su Facebook, poi con un’edizione straordinaria della sua enews e infine in conferenza stampa da Parma. Queste dichiarazioni , scrivono i componenti del Consiglio superio della magistratura, “non si limitano ad una critica, sempre legittima, del merito del provvedimento, ma costituiscono commenti che alimentano un clima di delegittimazione nei confronti dei magistrati di Firenze, come si evince dal contenuto dai numerosi post pubblicati sui social e dalle dichiarazioni rilasciate agli organi di informazione nelle ultime ore”. Era partita stamattina dal gruppo di Area la raccolta delle firme a sostegno della richiesta di pratica a tutela che alla fine è stata sottoscritta da tutti i togati e dal laico Cavanna.

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