Bagarre e tensioni alla Camera dei deputati durante l’informativa del presidente del Consiglio Giuseppe Conte sul Mes, il Meccanismo europeo di stabilità, dopo le accuse delle opposizioni (oltre agli scontri interni alla maggioranza). “Siamo al cospetto di un’accusa gravissima contro di me”, ha esordito il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, sulla riforma del Fondo salva-Stati, attaccando Lega e Fratelli d’Italia che, secondo il premier, “hanno diffuso notizie false e allarmistiche”, sostenendo che il trattato fosse “già stato firmato” e “per giunta di notte”.
Conte ha anche ripercorso le tappe del provvedimento e ha ricordato tutte le volte in cui il Parlamento è stato messo al corrente delle evoluzioni della riforma, per poi ricordare come durante le passate informative nessun parlamentare si fosse espresso in segno di dissenso. E ancora, soprattutto nel Consiglio dei ministri del 27 febbraio 2019 quando si parlò del Mes, “nessuno dei ministri presenti, compresi quelli della Lega, ha mosso obiezioni sul punto“. Più volte, il presidente della Camera, Roberto Fico, è stato costretto a dover richiamare i deputati, tra applausi della maggioranza e proteste dai banchi del centrodestra. In particolare, non sono mancati i battibecchi tra il leghista Claudio Borghi, a sua volta richiamato, e il presidente del Consiglio.
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