Sono almeno sei i corpi di migranti senza vita recuperati sulle coste di Khums, in Libia. Si cercano altri possibili dispersi. A rendere nota la notizia è l’organizzazione mondiale per le migrazioni (Oim) su Twitter facendo sapere anche che altre 90 migranti sono stati recuperati dalla guardia costiera libica. Il naufragio era stato segnalato da un peschereccio due giorni fa. Allertato il centralino di Alarm Phone, il servizio dedicato ai migranti in difficoltà in mare, erano scattate le ricerche: “Nel tardo pomeriggio un pescatore ha chiamato Alarm Phone e ci ha informati di un naufragio al largo della Libia. Secondo quanto ha detto, circa 30 persone sono sopravvissute mentre 67 sono morte. Per chiarezza: non possiamo confermare questa informazione ma temiamo una strage”, scriveva su twitter Alarm Phone giovedì sera riferendosi a decine di migranti in pericolo durante la loro fuga dalla Libia.

“Nell’arco di 48 ore sono state scoperte almeno nove imbarcazioni che trasportano più di 600 migranti sulla rotta del Mediterraneo centrale. In 300 sono sulle navi umanitarie Ocean Viking e Open arms in cerca di un porto”, si legge in un comunicato di ieri dell’Oim che sottolinea la gravità della situazione delle partenze. E ancora: “Questo apparente picco nelle partenze dalla Libia arriva in un momento in cui la capitale, Tripoli e le aree circostanti stanno assistendo ad alcuni dei bombardamenti più pesanti da quando il conflitto è scoppiato ad aprile”.

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