Le mobilitazioni delle ‘sardine’ in Emilia Romagna? È un po’ come la stagione dei girotondi, che aveva un elemento positivo di partecipazione popolare, ma che è poi terminata in un disastro, perché è finita in mano alla vecchia classe politica di centrosinistra, quella che poi va avanti e che è ‘brutta senz’anima’“. Sono le parole pronunciate ai microfoni de “L’Italia s’è desta”, su Radio Cusano Campus, da Giorgio Cremaschi, portavoce nazionale di Potere al Popolo, a proposito delle gremitissime manifestazioni anti-Salvini organizzate da un gruppo di ragazzi via social.

E puntualizza: “Ovviamente sono contento quando le persone scendono in piazza. Una mobilitazione del genere è sempre un fatto positivo. E poi sono positivi i valori portati avanti, ho sentito migliaia di persone cantare “Bella ciao”. Tuttavia, tra queste manifestazioni e la rappresentanza politica reale in Emilia Romagna non c’è rapporto, perché, per esempio, Bonaccini pochi giorni fa ha dichiarato sostanzialmente che lui non c’entra niente col centrosinistra e che, in ogni caso, è per l’autonomia differenziata, esattamente come Fontana e Zaia – continua – Bonaccini persegue, più o meno, la stessa politica economica territoriale della Lega. Peraltro, lo stesso Salvini ha detto che non ce l’ha con Bonaccini e che sul territorio emiliano la Lega farà, più o meno, le stesse cose della precedente amministrazione. Il punto è che siamo un Paese in cui ci sono spesso mobilitazioni e delle scelte buone, come la manifestazioni dei ragazzi di “Fridays For Future” che sono scesi in piazza per l’ambiente e che sono stati elogiati da tutti, e poi adesso si sta discutendo sullo scudo penale per gli avvelenatori all’Ilva. E’ la stessa classe politica che, da un lato, applaude i ragazzi che manifestano per l’ambiente e, dall’altro lato, dice che chi avvelena e chi fa morire di cancrodeve avere lo scudo penale, ‘purché risani'”.

Il sindacalista rincara sul caso ex Ilva: “Certo che non bisognava dare alcun scudo penale ad ArcelorMittal. E’ come se uno volesse investire in un territorio ad alta concentrazione mafiosa e gli si desse l’immunità penale per la connivenza con la mafia. E’ una mostruosità, una barbarie, che indica il degrado del nostro Paese. L’Italia sta andando male per tutta la sua classe politica. E non mi riferisco solo a chi sta al governo e ai parlamentari, ma anche ai dirigenti dei sindacati Cgil, Cisl e Uil, che hanno enormi responsabilità. Hanno accettato un modello di sviluppo distruttivo e quindi sono complici. Il sostegno di Cgil, Cisl e Uil ad ArcelorMittal è semplicemente una vergogna. Negare quello che succede dentro e fuori l’Ilva significa ridurre il sindacato al ruolo di lobby a favore dell’aziendalismo”.

E aggiunge: “Cosa deve fare lo Stato coi lavoratori? Deve salvarli lo intervenendo coi soldi pubblici, che sono stati già buttati via in tanti modi, per fare produzioni industriali, per fare acciaio con altri metodi produttivi, per fare un gigantesco piano di sviluppo e di riconversione. Questo fa un Paese serio. Il problema di questo Paese è che tutti sollevano questioni, ma poi finiscono nella mani di una classe politica, imprenditoriale e sindacale, che va avanti con cazzate, tanto per usare un termine francese adottato recentemente da Calenda. Questo, cioè, è un Paese che fa cazzate da trent’anni, crede a cazzate da trent’anni e continua a fare cazzate“.

Cremaschi ribadisce: “Sono stati fatti 15 decreti Salva-Ilva. Si doveva affrontare questa crisi ecologico-ambientale in un altro modo, non certo con decreti che impedivano alla magistratura di fare il proprio lavoro. Se fossero intervenuti prima, forse non saremmo a questo punto. Io ero nel sindacato all’epoca e denunciavo questi fatti. Una cosa è vera: si può produrre acciaio senza inquinare, però bisogna metterci dei gran soldi. E invece è stata scelta questa AncelorMittal, che tutti sapevano che veniva qui per fare un’operazione di speculazione classica da multinazionale. Chi fosse ArcelorMittal lo sapevano tutti da anni”.

Il politico cita un articolo-inchiesta francese del 2014 su ArcelorMittal e chiosa: “In questa vicenda le responsabilità dei 5 Stelle sono inferiori a quelle degli altri partiti, perché sono arrivati per ultimi. Però vale quello che diceva il Rigoletto: “Han tutti fatto il colpo”. Ecco, per l’ex Ilva, sono tutti responsabili di subalternità totale nei confronti delle multinazionali, del mercato, di servilismo verso i padroni del vapore”.

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