A pochi giorni dall’inchiesta che ha travolto il sistema di potere politico-imprenditoriale che sostiene Giovanni Toti, al netto delle ostentazioni di garantismo, spesso di circostanza, iniziano a intravedersi le prime defezioni politiche. Un esempio eclatante arriva da Sanremo, dove l’imminenza delle elezioni non consente di prendere le distanze gradualmente, con eleganza e discrezione. Se infatti il coordinatore regionale di Fratelli d’Italia Matteo Rosso, a poche ore dal blitz che ha portato il presidente della Regione Liguria ai domiciliari, si era limitato a evocare amichevolmente e indirettamente l’ipotesi di elezioni anticipate, in quanto Toti “magari per difendersi in modo più sereno preferisce dimettersi e cade tutto”, nella città dei fiori i toni sono espliciti.

“La nostra coalizione rimarca la distanza in queste elezioni dal presidente della Regione”, si era affrettato a dichiarare martedì il candidato di centrodestra Gianni Rolando, tra i fondatori sanremesi di Cambiamo!, il partito arancione con cui Toti, nel 2019, lanciò il suo brand politico sul mercato elettorale. Non solo: nel prendere le distanze dal suo ex-leader di riferimento, Rolando “accusa” l’altro candidato di area moderata di essere sostenuto dal governatore ligure: “Toti ha sempre sostenuto personalmente la candidatura civica di Mager e condiviso la scelta con il suo assessore imperiese di riferimento, Marco Scajola”.

Pronta la replica dell’interessato, l’avvocato Alessandro Mager: “Mi disturba che il candidato sindaco Rolando, che a gennaio ha dichiarato ‘Toti è con me’, dichiari di voler rimarcare la distanza in queste elezioni dal presidente della Regione. Peraltro mistificando quanto accaduto, affermando cioè che Toti avrebbe sostenuto personalmente la mia candidatura, mentre invece egli non ha dato alcuna indicazione, lasciando piena libertà in sede locale”.

Per la cronaca, va chiarito che in effetti Toti, che pure aveva dichiarato pubblicamente di stimare entrambi i candidati, semplicemente avrebbe preferito lavorare su una candidatura unica. Quando Lega e Fdi hanno forzato su Rolando senza attendere l’esito delle trattative con l’altro potenziale candidato, Toti ha preferito non fare torti a nessuno e lasciare “libertà di voto” ai sostenitori della sua lista civica. Lista che sul piano regionale, almeno fino alla scorsa settimana, ha un peso ben diverso dal cartello elettorale Noi moderati del quale Toti è presidente a livello nazionale.

A botte di note stampa, accomunate dalla premessa di rito “sono garantista, ma…”, i due candidati continuano a rinfacciarsi reciprocamente l’endorsement di Toti. Nel dibattito entra anche Claudio Scajola, sindaco di Imperia e presidente della Provincia: “Che uomo è diventato uno dei responsabili sul territorio del suo gruppo? A quale imbarbarimento siamo arrivati?”, commenta duramente in riferimento all’atteggiamento di Rolando, pur tenendo a precisare che “lo dice uno che non si è mai identificato con Giovanni Toti”. Di nuovo il candidato sindaco del centrodestra, optando per l’uso della terza persona per parlare di se stesso: “Non è Rolando che è scappato da ‘Cambiamo’, è ‘Cambiamo’ che non ha appoggiato Rolando, c’è una lista che fa capo all’altro candidato sindaco che è l’espressione di ‘Cambiamo’, lo dico senza rancore”.

A Sanremo è addirittura partita una “campagna di comunicazione telefonica”, l’ultima denuncia del candidato moderato Alessandro Mager: “Dietro alle sembianze di un nuovo sondaggio elettorale, uno pseudo intervistatore sta contattando in queste ore centinaia di sanremesi dichiarando che il presidente della Regione Liguria Toti appoggia Alessandro Mager alle prossime elezioni, cosa notoriamente non vera, dal momento che il presidente Toti, sostenuto in Regione dai partiti di centrodestra che appoggiano la candidatura di Rolando, non si è mai espresso sulle imminenti elezioni”, si premura a comunicare l’ufficio stampa del diretto interessato. Sembrano schermaglie locali, ma si leggono come un anticipo di quello che potrebbe succedere a livello regionale, dal momento che chi si affretta ad allontanare l’ipotesi di un supporto di Toti al candidato voluto da FdI e Lega sono gli stessi partiti della coalizione che governa la Liguria.

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