Il baciamano del Carabiniere in aula? E’ stato un momento emozionante, perché racchiude un po’ quello che diciamo da sempre. Da più fronti si è voluto far passare il concetto che noi fossimo in guerra con le istituzioni e con l’Arma dei Carabinieri. E invece quello sta accadendo oggi, anche nel processo sui depistaggi, dimostra che non è così. Anzi, tutt’altro. L’Arma dei Carabinieri è stata danneggiata quasi quanto la famiglia di Stefano Cucchi da ciò che è avvenuto“. Sono le parole pronunciate ai microfoni di Non Stop News, su Rtl 102.5, da Ilaria Cucchi, all’indomani della sentenza di condanna di due Carabinieri a dodici anni per l’omicidio preterintenzionale di Stefano Cucchi.

Sono ancora frastornata – commenta Ilaria Cucchi – Sono passati dieci anni in cui abbiamo sentito dire che Stefano era morto di suo. Sapere che oggi qualcuno è stato chiamato a rispondere per la sua morte e sapere che in un’aula di giustizia, e voglio ricordare che Stefano è morto anche di giustizia, è stato riconosciuto che Stefano Cucchi è stato ucciso. Cosa che sapevamo tutti dal principio, sia io, sia tutti coloro che hanno voluto approfondire questa storia e non si sono piegati alle ipocrisie. Però ci sono voluti dieci anni per farlo riconoscere in aula di giustizia”.

E aggiunge: “Stefano mi chiedeva sempre: ‘Ila, sei felice?’. Oggi parlare di felicità di fronte a delle condanne non so se sia il termine più appropriato. Più di dieci anni fa Stefano mi faceva quella domanda, probabilmente perché sapeva che non lo ero. Oggi sono una donna diversa, ho delle consapevolezze diverse. Quando quel giorno ho visto Stefano steso sul tavolo dell’obitorio, continuavo a rimproverarmi – prosegue – dicendomi che era tutta colpa mia perché non riuscivo a capire quello che stava succedendo in quei giorni. Mi sono ripetuta per anni che era colpa mia. Oggi so che non era così. E so che io, con l’aiuto di tutti coloro che mi sono stati accanto e in particolare di Fabio Anselmo, senza il quale non avremmo fatto nulla, ho mantenuto la promessa che quel giorno ho fatto a Stefano sul tavolo dell’obitorio: ‘Non è finita qui'”.

Nel finale, Ilaria Cucchi rivolge un tributo alle famiglie che ancora stanno aspettando giustizia: “Spero di riuscire a dare a loro anche un segnale di speranza. Il mio pensiero va proprio a coloro che non ce la fanno a sostenere queste battaglie, perché sono davvero battaglie difficilissime e devastanti“.

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