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Claudia Galanti torna a parlare della figlia morta: “Il ‘no’ all’autopsia mi tormenta tutte le notte”

"Ho vissuto prendendo farmaci ogni giorno. Anche sette, otto pillole. Ho pensato di diventare pazza", ha raccontato la modella a Seconda Vita, il programma di Gabriele Parpiglia su Real Time

di F. Q.

Claudia Galanti è tornata a parlare della morte di sua figlia Indila, scomparsa nel 2014, rivelando a Seconda Vita, il programma di Gabriele Parpiglia su Real Time, di essersi pentita di una decisione presa all’epoca. Si tratta del consenso all’autopsia sul suo corpo, che si è pentita di aver negato. “Quando Indila è deceduta, io ho detto no all’autopsia – ha raccontato la modella -. Oggi ho capito di aver sbagliato. Qualcosa non mi è chiaro. Questo pensiero mi tormenta tutte le notti. Mi tormenta sempre. Io non vivo, ma sopravvivo”.

Claudia Galanti ha parlato poi anche di Arnaud Mimran, l’ex marito finito in galera: “Il mio ex compagno è in carcere. In Francia non sono Claudia Galanti ma l’ex donna di un detenuto. Andare in giro significa abbassare lo sguardo per paura della gente. Ho vissuto prendendo farmaci ogni giorno. Anche sette, otto pillole. Ho pensato di diventare pazza. C’è stato un momento in cui non parlavo più”, ha concluso il suo toccante racconto la Galanti.

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