Non riesce a vincere neppure col Salisburgo in casa il Napoli che non va oltre l’ 1 a 1, in rimonta. Il gol di Lozano e la qualificazione matematica agli ottavi a soli due punti sono le uniche buone notizie della serata per la squadra di Carlo Ancelotti, che per il resto conferma enormi limiti e una involuzione terribile. E infatti quella di stasera è l’ennesima partita deludente degli azzurri che già da qualche giorno sono in ritiro per curare problemi evidentemente notati anche dal patron De Laurentiis. Problemi che ci sono e che i primi giorni di ritiro non hanno curato. Al San Paolo infatti va in campo una squadra pasticciona e disattenta, lontana parente, sebbene con gli stessi interpreti, di quella vista negli anni precedenti e, a tratti, lo scorso anno.

In una gara che dovrebbe essere a senso unico il Salisburgo va addirittura in vantaggio: il gol arriva da un regalo di Koulibaly che ormai sembra tornato ai livelli del suo arrivo in Italia con Benitez, periodo di pasticci e disastri,e ben lontano dal difensore da oltre cento milioni di euro, tra i migliori al mondo negli ultimi anni. Il senegalese con un fallo inutile in posizione ininfluente regala il rigore che Haaland trasforma portando in vantaggio il Salisburgo.

Paradossalmente il gol austriaco arriva nell’unica occasione che il Salisburgo non crea: per il resto infatti la difesa del Napoli è da film horror, non solo regala il rigore ma fa anche affondare gli austriaci tante, troppe volte, dimenticando uomini sui calci piazzati e andando in difficoltà sui più banali inserimenti e tagli. Un’altra squadra con attaccanti più smaliziati ed esperti avrebbe creato ben altre difficoltà e probabilmente realizzato ben altro score al San Paolo. Gli azzurri sembrerebbero mostrare migliori cose in attacco, ma è una squadra arruffona, che quando è sul punto di creare qualcosa di pericoloso vanifica tutto tra le miriadi di tiri a giro che Insigne scarica praticamente in ogni punto che non sia la porta o in appoggi e tocchi sbagliati che favoriscono una difesa da media serie B, come quella del Salisburgo.

Ci pensa Lozano, che continua a dimostrare che da centravanti non può giocare essendo per natura un esterno, a pescare un angolino che vale un gol del pareggio: un gol importante per il messicano per scollarsi almeno un po’ l’etichetta di bidone che queste giornate di naufragio collettivo azzurro stanno contribuendo ad appiccicare addosso a lui che è l’acquisto più costoso della storia azzurra. Il resto è l’ennesima gara di una squadra spezzata in due, a subire ripartenze dei volenterosi ma pasticcioni attaccanti austriaci o a imbastire attacchi disordinati e inconcludenti che infatti non porteranno a nulla.

Finisce 1 a 1, risultato che paradossalmente al Napoli potrebbe anche andare bene: gli azzurri vengono scavalcati dal Liverpool e finiscono secondi, ma con una vittoria in casa col Genk staccherebbero comunque il biglietto per gli ottavi. Il problema vero, dunque, non è nel cammino europeo che salvo harakiri che pure gli azzurri hanno nelle corde dovrebbe continuare, ma in quello che si è visto in campo: è un Napoli brutto, ai limiti della mediocrità… serve altro per correggere una stagione che sembra nata storta.

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