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Incidente Pioltello. “Se accade qualcosa di brutto non ce la caviamo”: il messaggio nella chat Rfi due mesi prima del deragliamento

Il 26 novembre 2017, riporta il Corriere della Sera, Umberto Lebruto, direttore di produzione di Rfi, scriveva nella chat aziendale ai suoi tecnici per chiedere loro di "accelerare l'installazione" di un sensore che rileva eventuali gusti a giunti. Due mesi dopo, il 25 gennaio 2018, il convoglio Cremona-Milano carico di pendolari usciva dai binari a 130 km/h dopo la stazione di Pioltello: causando la morte di tre persone e il ferimento di altre 102
Incidente Pioltello. “Se accade qualcosa di brutto non ce la caviamo”: il messaggio nella chat Rfi due mesi prima del deragliamento
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Un messaggio postato sulla chat aziendale e ora estratto dalla Polizia ferroviaria dai cellulari degli indagati. Secondo gli inquirenti che cercano di far luce sull’incidente di Pioltello del 25 gennaio 2018, proverebbe la consapevolezza che i vertici di Rete Ferroviaria Italiana avevano dei rischi che correva la circolazione ferroviaria.

E’ un messaggio spedito su Whatsapp. Porta la data del 26 novembre 2017. Quel giorno, scrive il Corriere della Sera, “sulla linea Torino-Alessandria un treno deraglia per la rottura di un giunto su una rotaia”. Alle 14.40 Umberto Lebruto, direttore di produzione di Rfi, scrive nella chat aziendale ai suoi tecnici per chiedere loro di “accelerare l’installazione” di un sensore che rileva eventuali gusti a giunti perché “nel frattempo se dovesse accadere qualcosa di brutto non ce la caveremo facilmente”.

Due mesi dopo la profezia si avvera. La mattina del 25 gennaio 2018 il convoglio Cremona-Milano carico di pendolari esce dai binari a 130 km/h dopo la stazione di Pioltello: le vittime sono 3, i feriti 102. A provocare il deragliamento un giunto rotto. Per quell’incidente Lebruto e dieci tra manager e dirigenti della società che gestisce l’infrastruttura ferroviaria nazionale sono indagati per disastro colposo, omicidio plurimo e lesioni colpose.

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