La donna che aveva denunciato per violenza sessuale Swami Chinmayanand, guru religioso ed’ex ministro federale indiano del partito governativo Bharatiya Janata Party (BJP), è stata arrestata con l’accusa di estorsione, nello stato Uttar Pradesh. Lo riferisce la polizia alla BBC. Sempre la polizia ha reso noto che, assieme alla ragazza, sono stati arrestati e incriminati per ricatto tre compagni suoi di studio e amici: secondo l’agenzia di stampa IANS, i tre avrebbero ammesso l’estorsione, ma la notizia non è confermata. L’uomo si è da subito dichiarato innocente e ha rilanciato altre accuse nei confronti della donna: secondo il suo avvocato Om Singh, il guru spirituale avrebbe ricevuto sul suo cellulare un messaggio “che chiedeva 50 milioni di rupie (circa 700 mila dollari) oppure sarebbero stati resi pubblici video osceni che lo ritraevano” video che, secondo quanto dice Singh, non esistevano. Non è ancora chiaro a cosa si riferiscano questi filmati, ma la giovane ha detto di aver registrato i suoi incontri con l’ex ministro usando una telecamera nascosta nei suoi occhiali, e di aver passato 43 video agli investigatori.

La ragazza, poco più che ventenne e studentessa alla facoltà di legge, nella sua denuncia faceva riferimento a un episodio avvenuto nella scuola dove lei studiava e di cui Chinmayanand era direttore. Ha raccontato che gli abusi dell’uomo sarebbero durati per mesi, a partire da quando, in giugno, lui l’aveva ricattata con un video. Il 24 agosto la giovane aveva rivelato le presunte violenze su Facebook, e il 2 settembre aveva fatto la sua deposizione in tribunale. Poche settimane fa, ha affermato che la polizia era riluttante ad arrestare Chinmayanand e ha minacciato di darsi fuoco in segno di protesta. Nei giorni scorsi aveva inoltre richiesto al tribunale locale una protezione speciale. L’identità della vittima – o presunta tale – non è stata rivelata, ma i media indiani stanno diffondendo alcune fotografie dell’arresto, in cui è riconoscibile perché coperta in volto solo da un velo.

Nei giorni scorsi, Chinmayanand era stato comunque messo agli arresti con l’accusa, fra l’altro, di “misusing authority for sex” (un reato meno grave rispetto allo stupro), in vista della discussione del caso. L’accusa della studentessa di legge non è la prima che colpisce l’ex ministro: nel 2011, la manager del Munukshu Ashram, di cui il politico era allora responsabile, lo aveva denunciato per averla tenuta prigioniera e violentata per giorni. Tuttavia Yogi Adityanath, governatore dell’ Uttar Pradesh l’anno scorso ha ottenuto la cancellazione della denuncia, che, comunque, non aveva avuto seguito. Sunhindra Bhadoria, portavoce del Bsp, partito all’opposizione nello stato dell’Uttar Pradesh, ha gridato allo scandalo, sostenendo che l’arresto dell’accusatrice di Chinmayanand la dice lunga sul funzionamento della giustizia e della legge nello stato, in cui il Bjp è al governo. Il Bjp, inoltre, ha diffuso un comunicato in cui spiega che Chinmayanand non fa più parte del partito, senza tuttavia spiegare da quando.

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