Finalmente dall’Iran una bella notizia: le donne potranno entrare allo stadio. Per ora solo per assistere alle partite di calcio internazionali, così come dichiarato dal ministro dello Sport della Repubblica islamica, Masoud Soltanifar. La notizia arriva dopo una settimana dalla morte di Sahar Khodayari, la giovane tifosa che si era data fuoco dopo una condanna per essere entrata furtivamente in uno stadio di calcio.

Sahar era stata definita anche “la ragazza blu” dai colori della sua squadra del cuore, l’Esteghlal di Teheran, allenata ora dal tecnico italiano Andrea Stramaccioni. La morte atroce di questa giovane ragazza nelle scorse settimane aveva indignato la comunità internazionale, tanto da dar vita a numerose campagne online, col fine di costringere la Federazione calcio iraniana ad accettare le donne all’interno degli stadi.

La notizia che da oggi alle donne sarà consentito di entrare allo stadio per molti è da ricercare nella tragica morte di Sahar, ma l’epilogo della giovane tifosa è stato solo di supporto ad una decisione parzialmente già presa. Lo scorso giugno 2019, in una lettera indirizzata al capo della Federazione calcistica della Repubblica islamica dell’Iran (Ffiri) Mehdi Taj, il presidente della Fifa, Gianni Infantino, aveva già lanciato un ultimatum all’Iran che scadeva, guarda caso, proprio a settembre e nel quale si invitava il paese ad accettare la presenza delle donne negli stadi.

In caso contrario, ci sarebbero state conseguenze gravissime, quali l’esclusione dalle competizioni per le qualificazioni ai mondiali. A tutti gli effetti, il divieto di ammissione delle donne allo stadio è una violazione delle regole della Fifa per le squadre che partecipano a eventi calcistici internazionali. L’articolo 4 del suo statuto infatti stabilisce che la discriminazione di qualsiasi tipo nei confronti di un gruppo di persone è “severamente vietata e punibile con sospensione o espulsione”.

Nella lettera di Infantino si legge: “Le sarei molto grato se potessi informare la Fifa, non appena possibile, in merito ai passi concreti che la Ffiri e le autorità statali iraniane prenderanno ora per garantire che tutti gli iraniani e le donne straniere che lo desiderano potranno acquistare i biglietti e partecipare alle partite delle qualificazioni per la Coppa del Mondo Fifa Qatar 2022, che inizierà a settembre 2019”.

Il 25 agosto scorso il vice-ministro iraniano dello Sport, Jamshid Taghizadeh, aveva già confermato che “le donne potranno andare allo stadio Azadi di Teheran per assistere al match fra Iran e Cambogia da ottobre”, match valido “per le qualificazioni alla Coppa del mondo”. In questi mesi la Federcalcio asiatica (Afc) ha sempre mediato fra l’Iran e la Fifa per giungere a una soluzione amichevole che fosse in grado di garantire la presenza delle donne allo stadio. “Non vi sono impedimenti legali – aveva aggiunto il vice-ministro – alle donne per assistere alle partite. E il processo di attivazione delle infrastrutture è già stato avviato”.

Tra ammissioni saltuarie e divieti improrogabili, la questione delle donne allo stadio è stata una delle più controverse di cui l’Iran si è occupato negli ultimi anni. Soprattutto la comunità internazionale non ha mai smesso la battaglia per far entrare le donne allo stadio. Nel 2014 l’arresto la giovane Ghoncheh Ghavami, condannata ad un anno di reclusione – di cui molti mesi passati in isolamento e con l’obbligo di non lasciare il paese per i successivi due anni – solo per aver protestato davanti allo Stadio Azadi di Tehran, divenne anche una questione diplomatica.

Anche l’Italia ha voluto dare in questi ultimi mesi il suo contributo per sostenere le donne iraniane e il loro libero accesso agli stadi. In occasione della partita della Nazionale Italiana maschile di calcio che si disputerà a Palermo il prossimo 18 novembre contro l’Armenia, valida per le qualificazioni ad Euro 2020, l’associazione Mete Onlus presieduta da Giorgia Butera – nell’ambito della campagna Woman’s freedom Iran, in accordo con il Sindaco di Palermo professor Leoluca Orlando – ospiterà una delegazione di donne iraniane.

La finalità di questa iniziativa è quella di lanciare un messaggio di solidarietà alle donne iraniane, mettendo in luce i profondi valori che lo sport insegna instaurando un clima di coesione, esultanza e rispetto soprattutto tra culture diverse.

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