Tecnicamente il reato è quello di tentata appropriazione indebita di una somma di 567mila euro. Nei fatti si tratterebbe di un raggiro piuttosto sofisticato per entrare in possesso dei soldi che un cittadino aveva destinato, al momento del suo decesso, a una onlus, l’associazione Città dei bambini. Con questa accusa è finito sotto inchiesta Luca Claudio, 47 anni, l’ex sindaco di Abano Terme (il centro termale a pochi chilometri da Padova) che alcuni anni fa è stato arrestato e condannato per una storia di mazzette ricevute da imprenditori. Assieme a lui, sul banco degli imputati c’è anche Daniele Natale, di 47 anni, in qualità di presidente dell’associazione. Entrambi, assistiti dagli avvocati Ferdinando Bonon e Giuliano Tiribilli, hanno chiesto il rito abbreviato.

Secondo il pubblico ministero Marco Brusegan quella somma di denaro piuttosto ingente era costituita da due polizze vita che un benefattore padovano aveva stipulato e dato in beneficenza alla Città dei Bambini. Ma l’associazione non avrebbe svolto le attività che erano state rappresentate all’uomo abitante a Montegrotto. Il signore era poi morto nel 2014 e la liquidazione della somma (costituita da una polizza di 301 mila euro e da un’altra di 298 mila euro) era stata così possibile. Secondo l’impostazione dell’accusa, sarebbe stato proprio il sindaco Claudio a far suggerire a un promotore finanziario di indicare quell’associazione come beneficiaria.

Dopo la morte del benefattore, l’onlus aveva riscosso la somma. Era il giugno 2014 e il denaro era finito in un conto corrente acceso presso la Banca di credito cooperativo di Sant’Elena, filiale di Abano. In realtà si trattava di 602 mila euro. Ad un certo punto Daniele Natale aveva chiesto al promotore finanziario il riscatto totale della polizza. La liquidazione era avvenuta nel giugno 2016 per un importo di 567 mila euro. Ma era in agguato la guardia di Finanza che il giorno prima aveva arrestato l’ex sindaco Claudio per le tangenti pagate da imprenditori su lavori comunali.

Gli investigatori (ma ovviamente la versione è contestata dagli imputati) sostengono che i soldi erano pronti per essere trasferiti, con lo scopo di realizzare un investimento immobiliare in Africa. Per questo i finanzieri avevano ottenuto dal gip Domenica Gambardella un decreto di sequestro che era stato esibito alla banca. E il denaro è stato congelato, in attesa che la vicenda giudiziaria giunga a una sentenza definitiva.

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