Paolo Gentiloni è il nuovo commissario agli Affari economici e finanziari dell’Unione europea. L’ex presidente del Consiglio ed esponente Pd è il primo italiano a ottenere la responsabilità del pacchetto EcFin. A dare l’annuncio è stata la presidente della commissione Ue Ursula Von der Leyen nella conferenza stampa con cui ha ufficializzato le deleghe assegnate ai membri della squadra. “La scelta”, ha detto la leader tedesca, “è ricaduta su Gentiloni per la sua grande esperienza. Sono sicura che darà un buon equilibrio” al portafoglio “in una combinazione intelligente di punti di vista diversi con Dombrovskis con cui lavorerà”.

Il lettone infatti è stato nominato vicepresidente per le politiche economiche europee con delega ai servizi finanziari e lavorerà a stretto contatto con Gentiloni. La notizia che l’Italia fosse in corsa per una delega di peso nell’ambito economico era circolata nei giorni scorsi: in un primo momento si era ipotizzata la delega all’Industria o alla Concorrenza, ma, negli ultimi giorni e anche alla luce del cambio di maggioranza del Conte 2, era iniziata a circolare l’ipotesi degli Affari economici. L’indicazione dovrà ora essere validata dal Parlamento europeo, che nelle prossime settimane avvierà le audizioni di tutti i commissari nominati oggi.

Le prime parole di Gentiloni sono state di ringraziamento: “Mi impegnerò”, ha detto, “innanzitutto per contribuire al rilancio della crescita e alla sua sostenibilità sociale e ambientale. Considero il mio ruolo di grande rilievo in un momento cruciale per il futuro dell’economia europea. Cercherò di onorare l’Italia, il governo che mi ha proposto, lavorando nell’interesse si tutti i cittadini europei”.

“La neo presidente Ursula von der Leyen riconosce all’Italia il portafoglio più forte che c’è – ha commentato il premier Giuseppe Conte nella replica in Senato – La polemica politica e le logomachie sono intense e vivaci, ma vi invito a considerare il commissario come colui che rappresenterà l’Italia intera. Lo farà per cinque anni, sarà un importante presidio non per la maggioranza di turno ma anche per chi verrà dopo questo governo”.

“Vogliamo rivedere il Patto di stabilità e crescita, fare in modo che queste regole sostengano la crescita e soprattutto lo sviluppo sostenibile, che ci siano piani di investimenti sulle tante periferie europee, sul Sud, che l’Ue investa molto di più sul continente africano. E’ assurdo che investa molto meno della Cina. Dobbiamo lavorare secondo modello di partenariato tra pari perché è mutuo interesse che si intensifichi la cooperazione”, ha spiegato Conte.

Von der Leyen: “Applicare il patto di Stabilità con la flessibilità prevista” – A delineare gli obiettivi del neo commissario è stata la Von der Leyen nella lettera di investitura: Gentiloni dovrà assicurare “l’applicazione del patto di stabilità, utilizzando appieno la flessibilità permessa all’interno delle regole”, ha scritto la presidente. “Ciò – si legge ancora – ci aiuterà ad avere una politica di bilancio più favorevole alla crescita economica nell’area euro e a stimolare gli investimenti, salvaguardando nel contempo la responsabilità nella gestione dei bilanci”.

L’ex premier italiano, inoltre, dovrà “fare in modo che l’Europa aumenti la propria resilienza agli choc e assicurare stabilità, in caso si verifichi un’altra recessione. Gli attuali livelli elevati di debito sono una fonte di rischio ed un vincolo per i governi, poiché impediscono di assicurare una stabilizzazione macroeconomica quando ce n’è bisogno”. “Dovrà guardare – specifica – a come affrontare i livelli di debito sia nel settore pubblico che in quello privato“.

Gentiloni infine dovrà “guidare il lavoro sulla progettazione di uno schema europeo di riassicurazione per i sussidi di disoccupazione, al fine di proteggere i nostri cittadini e per ridurre la pressione sulle finanze pubbliche in occasione di choc esterni, lavorando a stretto contatto con il commissario al Lavoro”, il lussemburghese Nicolas Schmit. La creazione di una protezione comune europea contro la disoccupazione è uno dei tradizionali obiettivi nell’Ue della nostra diplomazia.

A Gentiloni va anche il fisco, che prevede anche web tax e carbon tax. “Il tuo compito per i prossimi cinque anni sarà assicurare che le politiche fiscali siano eque e giuste per un’economia digitale”, scrive la presidente designata. “Dovrai guidare gli sforzi internazionali per trovare un approccio sulla web tax, lavorando con i partner dell’Ocse e del G20. Se non emerge consenso entro il 2020, dovrai guidare la proposta per una web tax europea”, ricorda il capo dell’esecutivo Ue.

Gli obiettivi generali: “Flessibilità nell’ambito delle regole. Riformare il trattato di Dublino”
La neopresidente della commissione Ue ha presentato la sua squadra ai giornalisti e ha ribadito di volere una squadra “moderna” e “agile. “Presento una squadra ben equilibrata e che riunisce competenza ed esperienza”, è stato l’esordio parlando con i giornalisti. “Voglio una commissione che lavori con determinazione e che offra delle risposte. Voglio una commissione che sia flessibile moderna e agile. Vorrei ringraziare Juncker per il suo sostegno in queste ultime settimane. Lo conosco da quando sono entrata in politica in politica e ho molto imparato da lui ed è un onore succedergli”.

Von der Leyen ha poi risposto alle domande dei cronisti, toccando un punto molto importante per l’Italia: “Dobbiamo riformare Dublino – ha affermato il capo dell’esecutivo comunitario – ed è una questione che riguarda la solidarietà, che per definizione non può dipendere da una posizione geografica. Non può essere la base sulla quale un” Paese “deve assumersi maggiori responsabilità per esempio rispetto all’arrivo dei migranti”. “Dunque Dublino deve essere riformato e ne parleremo con molto impegno. Ciò è uno dei punti fondamentali del nostro programma”, ha aggiunto.

A chi le chiedeva se ci sarà “un’eventuale riforma del Patto di stabilità“, ha risposto genericamente: “Vogliamo un’economia più forte e un’Europa più forte, sappiamo quali sono i limiti e la flessibilità è chiara, dobbiamo discutere nell’ambito di queste regole. Aspettiamo le bozze delle prossime leggi di stabilità e poi vedremo quali sono i prossimi passi”. Solo ieri il premier Conte, nel discorso con cui ha chiesto la fiducia alla Camera, ha parlato di “migliorare il Patto di stabilità”. Sempre sull’Italia, Von der Leyen ha specificato: “Il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri sa quali siano le aspettative nei confronti dell’Italia e credo che riusciremo a fare progressi su questi aspetti nel quadro delle regole concordate. Viene dal Parlamento europeo e conosce molto bene il Patto di stabilità e le norme sulle quali in Europa ci siamo messi d’accordo. Se rispettiamo queste regole staremo meglio tutti”.

La presidente della commissione ha anche parlato di Brexit. “Non è la fine di qualcosa”, ha detto, “ma l’inizio delle nostre future relazioni con il Regno Unito, che voglio siano buone anche in futuro. So che Phil Hogan (il commissario irlandese, ndr) è un negoziatore molto bravo ed equo. Ha gestito il portafoglio dell’agricoltura in maniera straordinaria, ed è quello che mi aspetto da lui anche come commissario al Commercio, è molto importante avere un accordo sul libero scambio molto valido con il Regno Unito”. E sull’eventualità che si debba nominare un commissario britannico, ha specificato: “Vedremo cosa succederà fino al 1 novembre, attenderemo quella data. Se il Regno Unito dovesse chiedere una proroga gliela concederemo, ma in quel caso dovrà nominare un commissario”.

L’elenco delle deleghe della commissione Von der Leyen: tre vicepresidenti esecutivi e cinque vicepresidenti
Tre i vicepresidenti esecutivi: l’olandese Frans Timmermans per il Patto verde con delega al Clima; la danese Margrethe Vestager per il Digitale, con delega alla Concorrenza. Il lettone Valdis Dombrovskis torna ad essere vicepresidente per le politiche economiche europee, con delega ai servizi finanziari e lavorerà a stretto contatto con il commissario Gentiloni. Cinque invece, i vicepresidenti: la ceca Vera Jourova ai Valori e la Trasparenza; Margaritis Schinas alla Sicurezza con delega alla migrazione, la croata Dubravka Suica (Croazia) a Democrazia e demografia; Maros Sefcovic (Slovacchia) alle relazioni istituzionali e pianificazione.

L’austriaco Johannes Hahn è stato nominato commissario al Budget e all’Amministrazione. Il belga Didier Reynders, ex ministro degli Esteri, è il neo commissario alla Giustizia. La francese Sylvie Goulard: commissaria all’Industria, Difesa e spazio; la finlandese Jutta Urpilainen ai partenariati internazionali; lo sloveno Janez Lenarcic si occuperà della gestione delle crisi. L’irlandese Phil Hogan si occuperà di Commercio, mentre l’austriaco Johannes Hahn avrà la delega al bilancio. La svedese Jutta Urpilainen sarà commissaria per i Partenariati internazionali. Innovazione e gioventù a Mariya Gabriel (Bulgaria); Salute a Stella Kyriakides (Cipro); l’energia a Kadri Simson (Estonia); i partenariati internazionali a Jutta Urpilainen (Finlandia); il mercato interno a Sylvie Goulard (Francia); Vicinato ed Allargamento a Laszlo Trocsányi (Ungheria); Ambiente e oceani al 28enne Virginijus Sinkieviius (Lituania); il Lavoro a Nicolas Schmit (Lussemburgo); Uguaglianza a Helena Dalli (Malta); l’Agricoltura a Janusz Wojciechowski (Polonia); Coesione e riforme a Elisa Ferreira (Portogallo); i Trasporti a Rovana Plumb (Romania); il vicepresidente Maros Sefcovic (Slovacchia) le relazioni istituzionali e pianificazione; la gestione delle crisi a Janez Lenarcic (Slovenia); gli affari interni a Ylva Johansson (Svezia). Josep Borrell (Spagna) designato dal Consiglio europeo Alto rappresentante Ue in accordo con Ursula von der Leyen (Germania).

Il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri saluta con soddisfazione la nomina di Gentiloni: “E’ una bella notizia per tutti i cittadini europei e motivo d’orgoglio per l’Italia – scrive l’ex eurodeputato su Twitter – Paolo saprà rilanciare la sfida per un’Unione più forte e più giusta. Buon lavoro a lui e alla Commissione europea”.

“La scelta di von der Leyen di assegnare a Paolo Gentiloni gli Affari Monetari è enorme – scrive sempre su Twitter l’ex premier Enrico Letta – Pareva impervia ed è un gran segnale, per l’Ue e per l’Italia. Ci sono le condizioni per cambiare (e i tempi di Olli Rehn sembrano più lontani). Speriamo sia il tempo del ritorno alla fiducia“.

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