Il mondo FQ

Mare Jonio, portati viveri sulla nave dopo l’allarme lanciato dall’equipaggio: “Acqua finita, rifiuti e vestiti impregnati di benzina”

L'imbarcazione della ong Mediterranea aveva già allertato le autorità chiedendo lo sbarco di tutte le persone a bordo, ma al momento persiste il divieto di ingresso in Italia. Intanto hanno passato la prima notte nell'hotspot di Lampedusa i 64 migranti - donne, bambini e malati - che sono stati fatti sbarcare
Mare Jonio, portati viveri sulla nave dopo l’allarme lanciato dall’equipaggio: “Acqua finita, rifiuti e vestiti impregnati di benzina”
Icona dei commenti Commenti

Arrivano i primi viveri per le 34 persone a bordo della Mare Jonio, dopo che giovedì 64 tra donne, bambini e malati sono stati fatti scendere dall’imbarcazione che, dopo il divieto d’ingresso da parte del governo italiano, si trova ancora a 13 miglia dalle coste di Lampedusa. L’armatore Alessandro Metz, l’europarlamentare e medico di Lampedusa, Pietro Bartolo, e la portavoce di Mediterranea, Alessandra Sciurba, sono saliti sulla nave per portare provviste e verificare le condizioni dei naufraghi, dell’equipaggio e della nave. A renderlo noto, sui social, è stata a stessa ong Mediterranea Saving Humans.

Nelle scorse ore, la situazione a bordo era diventata ormai critica e l’equipaggio aveva deciso di lanciare l’allarme. Mediterranea aveva fatto sapere che sulla Mare Jonio mancava acqua “destinata a uso igienico e alle altre necessità di bordo, mancanza di cui le autorità sono informate già dalle prime ore di ieri mattina”. Il personale sanitario sull’imbarcazione ha quindi inviato alle autorità competenti una nuova richiesta urgente di entrata in porto della nave.

“Sottolineiamo che questa emergenza – prosegue la nota di Mediterranea – non può evidentemente essere risolta con il semplice invio di bottiglie di acqua. Allarmante inoltre la presenza a bordo di rifiuti derivanti dal salvataggio e dalla permanenza a bordo dei naufraghi, come i vestiti impregnati di benzina e di deiezioni“. “Il rischio di malattie comunitarie – conclude la nota della ong – è aggravato dalla mancanza d’acqua, con conseguenti possibili danni per la salute di naufraghi ed equipaggio“.

Intanto i 64 migranti sbarcati hanno passato la prima notte nell’hotspot di Lampedusa. A scendere dalla motovedetta della Guardia di Finanza, che si è occupata del trasbordo, sono donne, alcune delle quali in stato di gravidanza, i 22 bambini con le famiglie e gli ammalati. “Chiediamo, con forza, che questi naufraghi, insieme all’equipaggio, possano sbarcare il prima possibile – è l’appello lanciato da Mediterranea – A bordo la situazione rimane precaria. Alle onde si è aggiunto un guasto all’evaporatore e al dissalatore che ci privano di acqua corrente: siamo senza rubinetti in cucina e bagno. Rimane solo una bottiglia di acqua“.

Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione