È pronto lo schema di decreto legge “per la tutela del lavoro e per la risoluzione di crisi aziendali“, con le norme per l’Ilva, gli sgravi per Whirlpool, le tutele per i rider e la stabilizzazione dei precari di Anpal Servizi oltre alla proroga degli ammortizzatori per i lavoratori delle aree di crisi complessa di Sardegna e Sicilia. Approvato salvo intese il 6 agosto e bloccato dalla crisi di governo, il testo di 16 articoli è stato inviato giovedì dal ministero dello Sviluppo alla presidenza del Consiglio che l’ha girato agli altri ministeri per il necessario concerto. Con la richiesta di “comunicare con ogni possibile celerità eventuali osservazioni, comunque non oltre le ore 13 di lunedì 2″. L’intenzione dunque è quella di pubblicare il provvedimento in Gazzetta ufficiale senza un passaggio in Consiglio dei ministri ma chiedendo l’ok ai ministri del governo gialloverde che sono ancora in carica per il disbrigo degli affari correnti.

Il decreto legge, si legge nella relazione illustrativa, “contiene le disposizioni urgenti per la tutela del lavoro e in particolare per garantire la tutela economica e normativa di alcune categorie di lavoratori particolarmente deboli, quali i cosiddetti ‘riders’, lavoratori con disabilità, Lsu-Lpu, lavoratori precari. Ci sono poi “disposizioni per supportare l’attuazione del reddito di cittadinanza rimessa in gran parte all’Inps che quindi necessita, con urgenza, di rafforzare le proprie strutture amministrative“.

Per i fattorini del cibo a domicilio è prevista la copertura assicurativa obbligatoria e un trattamento economico composto “in maniera non prevalente” dai compensi a consegna. Il compenso sarà dunque un mix tra paga oraria e cottimo. Cottimo che Luigi Di Maio aveva promesso di vietare e che è escluso dalla legge regionale a tutela dei lavoratori digitali varata dal Lazio di Nicola Zingaretti. Il decreto prevede poi alcune modifiche al Jobs Act, migliorando la disciplina che riguarda i collaboratori e introducendo un Capo V-bis interamente dedicato alla disciplina dei rider. In particolare c’è una modifica dell’art.2 del D.Lgs. n. 81/2015, quello che considera come “lavoro subordinato” anche quello organizzato dal datore di lavoro “mediante piattaforme anche digitali” e di cui la Corte di appello di Torino ha sancito l’applicazione ai rider. Vengono anche ampliate le tutele dei collaboratori iscritti alla gestione separata presso l’Inps, in merito a malattie, ricoveri e maternità/paternità, estendendole anche a chi abbia versato anche una sola mensilità di contribuzione “nei dodici mesi precedenti la data di inizio dell’evento o dell’inizio del periodo indennizzabile”.

Il provvedimento, inoltre, “reca disposizioni per far fronte a importanti crisi industriali in corso in vari territori del Paese, al fine di salvaguardare i livelli occupazionali e garantire sostegno al reddito dei lavoratori coinvolti”. Ci sono infatti le risorse per gli ammortizzatori ai dipendenti ex Alcoa e Blutec. E il sistema di tutele legali “a scadenza” per ArcelorMittal vincolato al rispetto del piano ambientale, senza il quale la multinazionale minaccia di chiudere l’Ilva dal 6 settembre. Giorno in cui viene meno, per effetto del decreto Crescita, l’immunità penale concessa dal governo Renzi.

Nell’articolo 12 del provvedimento, inoltre, si prevede di potenziare il funzionamento della struttura di crisi preposta alla gestione dei tavoli istituti al ministero dello Sviluppo economico “attraverso l’acquisizione di risorse specializzate, da destinare, fino al 31 dicembre 2021, allo studio di idonee soluzioni per risolvere le problematiche sottese ai tavoli stessi”.

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