Piazza Affari ha tentato il rimbalzo ma è poi tornata in lieve rosso nella seconda seduta dopo l’avvio ufficiale della crisi di governo. Lunedì mattina la Borsa di Milano aveva aperto in leggero rialzo, dopo il calo di venerdì quando il listino era praticamente tutto in rosso, con pesanti perdite sopratutto nel settore bancario. A mezzogiorno di una giornata tipicamente agostana, con scambi ridotti al lumicino, le vendite sono però tornate a prevalere e il Ftse Mib ha chiuso in calo dello 0,3%. Va detto comunque che la seduta nel pomeriggio ha girato in negativo per tutte le piazze del Vecchio continente in concomitanza con l’inversione di rotta di futures Usa, sulla scia delle tensioni valutarie con la Cina e delle proteste a Hong Kong.

Le vendite a Milano hanno colpito soprattutto Tenaris, su cui pesa l’insuccesso del presidente argentino Mauricio Macri alle primarie considerate un test importante per le elezioni di ottobre, mentre Fineco e Atlantia hanno risentito delle prese di beneficio dopo il rally di venerdì scorso in controtendenza con il listino.

Anche sul fronte obbligazionario il differenziale tra Btp e Bund decennali resta poco mosso: dopo un’apertura stabile è sceso fino a 233 punti, per poi tornare verso quota 240 contro i 210 dell’8 agosto e ripiegare in chiusura nuovamente a 233. Il rendimento del titolo decennale italiano è sceso sotto l’1,8 per cento.

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