Nel bel mezzo degli anni Settanta le donne del movimento comunista scoprirono che non avevano più voglia di essere il piedistallo dei compagni, spazzare le fumose sedi politiche, ciclostilare i volantini e soccorrere sessualmente i rivoluzionari. Nacque così l’idea che “il personale è politico”.

Restai stupito quando le compagne iniziarono a dire che c’era un altro modo di fare l’amore.

Alcuni militanti ironizzavano: “C’è un solo modo di farlo…”, poi ridacchiavano contenti con l’occhio porcino.

Sono passati decenni e in effetti abbiamo scoperto che esiste un altro modo di fare l’amore, con tenerezza, a volte con lentezza, ascoltando la sensazione che ti danno le carezze, esplorando le emozioni dell’empatia, magari restando fermi per un po’, uno nell’altra, per non perdere neppure un fruscio dell’anima.

Mi rendo conto che molti, leggendo queste righe stanno pensando che sono un depravato o scarsamente virile, perché nel sesso bisogna stantuffare e basta e più è grosso e duro meglio è…Altri staranno pensando che far l’amore lentamente provoca una noia pazzesca.

E come fai a spiegare a una persona che è ferma all’imitazione del sesso che ha visto nei film porno che c’è dell’altro? Come puoi fargli venire il dubbio che esista la magia della vita? Quando mai arriveranno a sospettare che l’amore sia stato inventato da Dio (o dalle leggi di natura) come forma di celebrazione della sacralità del creato?

È gente che crede che i santi siano dei dispenser di vantaggi materiali: soldi, salute e fortuna in cambio di preghiere.

A volte neanche questo. Sono convinti che non esista nulla di sensato in questo mondo e che la vita sia solo un accidente durante il quale puoi solo arraffare il più possibile.

Stiamo montando una serie di video interviste a Leslie Leonelli, stupenda sessuologa, che negli anni 80 scrisse Coccole e carezze: “L’obiettivo del sesso e l’estasi! Ma pochi se ne rendono conto…”. Nell’orgasmo c’è di più del piacere psicologico della conquista e di quello fisico dell’orgasmo. Ovviamente l’orgasmo è essenziale ma può essere l’innesco di una meravigliosa cascata emotiva che ti fa raggiungere il piacere dell’anima, l’ESTASI appunto.

In questi anni il web ha portato in superficie, dato voce e forma, ad ogni sorta di cattivismo. Vediamo venire alla luce del sole un groviglio di sentimenti negativi. Il livore taciuto per decenza oggi si manifesta: “Che anneghino pure questi negri che vengono a rubarci il pane! Ruspiamo via questi zingari! Spariamo a chiunque si avvicini alla nostra casa”.

William Reich nel suo libro La rivoluzione sessuale descrive il rapporto tra la vittoria delle ideologie totalitarie e guerrafondaie e l’insoddisfazione sessuale. Ma erano gli anni 30. Oggi sappiamo che l’insoddisfazione sessuale è solo una parte del problema. La mancanza di soddisfazione emotiva, di fusione empatica tra gli amanti è una carenza altrettanto drammatica.

Puoi discutere quanto vuoi con un cattivista non riuscirai a spostarlo di un millimetro. Hai voglia a spiegargli che gli immigrati fuggono da guerre e rapine economiche che hanno arricchito le nazioni più potenti lasciando spesso intere regioni desertificate dalle nostre bombe. Hai voglia di mostrargli i dati che dimostrano che in Germania vivono più rom e sinti che in Italia ma lì sono stati attuati piani di aiuto e integrazione grazie ai quali non esistono campi nomadi: vivono in case, mandano i figli a scuola, lavorano e non delinquono.

Non c’è modo di disinnescare la minaccia cattivista senza occuparsi della rabbia che la provoca e dell’insoddisfazione che alimenta questa rabbia.

Ma quando mai ascoltiamo un leader politico parlare di estasi dell’amore? La società italiana vive un momento di scollamento, di nevrosi egoistica.

Il nostro primo obiettivo dovrebbe essere quello di dire a milioni di nostri connazionali: “Esiste un altro modo di fare l’amore, scoprirlo non è difficile, basta mettersi ad ascoltare le sensazioni. Il premio per questa attenzione è l’estasi. Nei hai diritto anche tu. Ma per arrivarci devi lasciare andare un po’ la paura, la rigidità e l’idea che tua vita non può darti di più di quel poco che hai sperimentato finora. Sei un essere umano anche tu: approfittane!“.

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