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Carige, ok del Fondo interbancario alla conversione del bond in azioni. È solo il primo passo: la Bce aspetta un piano entro giovedì 25

In caso di fallimento del salvataggio "di sistema" le uniche alternative sarebbero l'intervento dello Stato, consentito dal decreto varato lo scorso gennaio, e la risoluzione. Bisognerà vedere che cosa decideranno i soci, tra cui la famiglia Malacalza
Carige, ok del Fondo interbancario alla conversione del bond in azioni. È solo il primo passo: la Bce aspetta un piano entro giovedì 25
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Primo passo dell’estremo tentativo di salvataggio di Banca Carige, dopo che è sfumato l’ingresso del fondo Blackrock. L’assemblea dello schema volontario del Fondo interbancario di tutela dei depositi, a cui aderiscono i principali istituti, ha dato il via libera alla conversione del bond da 313 milioni di euro in azioni dell’istituto, per rafforzarne il capitale. Ora si riuniranno anche il consiglio dello schema volontario e il comitato del Fondo obbligatorio, per un’informativa. La conversione dell’obbligazione avverrà più avanti, quando l’istituto di credito genovese presenterà il piano industriale da 900 milioni di cui 700 di aumento di capitale da deliberare. In caso di fallimento di questo salvataggio “di sistema”, le uniche alternative sarebbero il salvataggio pubblicoconsentito dal decreto varato lo scorso gennaio, e la risoluzione. Il tempo stringe, perché la vigilanza della Bce attende sul suo tavolo un piano già il 25 luglio.

Il direttore generale del Fitd Giuseppe Boccuzzi ha spiegato che il piano “prevede 700 milioni di aumento di capitale che derivano dai 313 milioni della conversione del bond autorizzata oggi con voto palese e all’unanimità, 150 milioni riservati ai soci, 70 milioni da Cassa Centrale Banca, mentre il restante verrà coperto dal Fitd, che potrebbe intervenire anche sull’eventuale inoptato dei soci”. I 200 milioni restanti “arriveranno dalla copertura da parte di Mediocredito Centrale e Credito Sportivo (di proprietà pubblica, ndr) di un bond convertibile” che dovrebbe essere ripartito rispettivamente in 150 e 50 milioni. Questa obbligazione consentirà l’intervento dei due gruppi controllati rispettivamente da Invitalia e Tesoro, che non possono investire in equity.

Importante sarà capire se il Tesoro provvederà a ripulire i 3,3 miliardi di euro di crediti deteriorati di Carige attraverso l’intervento di Sga. Infine bisognerà vedere che faranno i soci, tra cui la famiglia Malacalza, visto che sarà necessario un passaggio assembleare. Se tutti i tasselli andranno al loro posto si potrebbe procedere a settembre con il rafforzamento patrimoniale della banca, commissariata dallo scorso gennaio.

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