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Bologna, “Trans aggredita in strada con spranghe. Non c’è protezione per chi pratica il sex work”

La denuncia del Mit su Facebook: "Desy è a casa con grosse contusioni sulle braccia e sulle gambe. Non riesce a camminare. Ha paura di rivolgersi al pronto soccorso e di denunciare l'aggressione alle autorità competenti"
Bologna, “Trans aggredita in strada con spranghe. Non c’è protezione per chi pratica il sex work”
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Il Mit (Movimento Identità Trans) ha denunciato “l’aggressione trasnfobica di una trans sex worker sudamericana regolarmente soggiornante” a Bologna. Secondo la denuncia dell’associazione una coppia italiana, un uomo e una donna, alcuni giorni fa ha adescato la trans in strada per avere una prestazione, salvo poi attirarla in una trappola e picchiarla, insieme ad altre due persone armate di spranghe.

“Oggi Desy è a casa con grosse contusioni sulle braccia e sulle gambe”, si legge nel post di denuncia del Mit su Facebook. “Non riesce a camminare. Desy (nome di fantasia) ha paura di rivolgersi al pronto soccorso e di denunciare l’aggressione alle autorità competenti. Come Movimento Identità Trans non possiamo non classificare questo episodio se non come di chiara matrice fascista”. Solo pochi giorni fa Gay Lex aveva denunciato un’aggressione simile a Bologna nei confronti di un ragazzo pestato perché vestito da donna. “Ricordiamo”, continua il post del Mit, “che in Italia l’esercizio della prostituzione dopo la cosiddetta legge Merlin non è più regolamentata ma è in un limbo giuridico. Sono perseguibili dalla legge il favoreggiamento e lo sfruttamento della prostituzione, invece l’esercizio di quest’ultima tra persone adulte è dichiarata lecita dalla sentenza della Corte di Cassazione 1 ottobre 2010 nr. 20528. Le attuali norme non garantiscono la sicurezza per le persone che praticano il sex work. Per questo auspichiamo un dibattito pubblico sul tema meno ipocrita e davvero attento ai bisogni di chi esercita il lavoro della prostituzione”.

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