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“Quando gli italiani sfondarono il fronte nemico a Caporetto”: l’errore in un libro per le scuole. Donazzan: “Testo ritirato dal mercato”

E se Caporetto nella sintesi della Calvani (e della più importante casa editrice italiana, Mondadori) è diventata il simbolo della sconfitta “austriaca” va anche segnalato che il resto della prosa del testo in esame non brilla certo di linguaggio adeguato alla divulgazione scientifica, anche se modernizzata e semplificata. Il paragrafo incriminato su Caporetto, ad esempio, si conclude con: “(gli italiani che sfondarono il fronte nemico a Caporetto sic!) trovarono i depositi austriaci pieni di cocaina: ecco come si mandavano all’attacco le truppe vincendone la paura!”

di Davide Turrini

“Quando gli italiani sfondarono il fronte nemico a Caporetto”. Sì, avete letto bene. Un errore macroscopico sulla prima guerra mondiale. Una robaccia brutta da bocciatura senza appello già alle scuole medie. Invece, la frase incriminata è stata stampata e distribuita nelle scuole italiane proprio su un libro di storia. Lo ha scoperto l’assessore all’istruzione della regione Veneto, Elena Donazzan, ex Forza Italia, lanciando un post su Facebook. “Mi chiedo dove si sia laureata la Calvani!?! – scrive la Donazzan riferendosi all’autrice del volume “storico”, Vittoria Calvani.

“Sempre lo stesso testo che riportava il nostro Ponte degli Alpini di Bassano sul Piave, dice che #Caporetto è stato lo sfondamento da parte italiana del fronte nemico… lascio a voi ogni commento!”. Poi Donazzan prosegue: “Su denuncia mia e dell’Associazione Nazionale Alpini, Mondadori ha ritirato il testo dal mercato: ma attenzione, in molti casi è tutt’ora in dotazione nelle nostre scuole. Attenzione!”.

E se Caporetto nella sintesi della Calvani (e della più importante casa editrice italiana, Mondadori) è diventata il simbolo della sconfitta “austriaca” va anche segnalato che il resto della prosa del testo in esame non brilla certo di linguaggio adeguato alla divulgazione scientifica, anche se modernizzata e semplificata. Il paragrafo incriminato su Caporetto, ad esempio, si conclude con: “(gli italiani che sfondarono il fronte nemico a Caporetto sic!) trovarono i depositi austriaci pieni di cocaina: ecco come si mandavano all’attacco le truppe vincendone la paura!”.

Donazzan ha scoperto l’errore grazie alla segnalazione di una docente della scuola di formazione professionale dell’Enaip di Bassano del Grappa e si è chiesta: “quante altre inesattezze ci saranno in questo testo che fino a ieri era adottato dalle scuole italiane, e forse lo è ancora oggi”. Difficile saperlo. C’è però un’altra contestazione “storica” per l’autrice Calvani rintracciabile in rete. L’ha pubblicata su Repubblica.it il blogger Carlo Clericetti nel gennaio 2016 con il titolo “Ti insegno l’ignoranza”. Sempre un testo di storia Mondadori per le terze medie, capitato in mano a Clericetti grazie al figlio all’epoca 13enne. Il blogger contesta una mezza pagina in cui Calvani descrive in modo strampalato la creazione dell’Iri all’epoca di Mussolini. Enfasi eccessiva (“baraccone burocratico e corrotto”), ma soprattutto un affastellarsi di avvenimenti storici imprecisi che riguardano le nazionalizzazioni dell’IRI. Per la cronaca Vittoria Calvani ha pubblicato all’incirca una trentina di volumi storici negli ultimi quindici anni, tutti per Mondadori.

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