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Ultimo aggiornamento: 18:59 del 13 Giugno 2019

Csm, fughe e imbarazzi del Pd su Lotti: Gentiloni e Orlando fuggono. Martina: “Lasciamo lavorare chi deve lavorare”

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Nicola Zingaretti, intercettato alla Camera dei deputati una settimana fa su Luca Lotti, al centro del caso delle nomine nelle maggiori Procure italiane e protagonista degli incontri con magistrati del Csm, disse: “Al momento non ci sono indagati”. Lo stesso giorno il segretario dem incontrò proprio l’ex ministro e braccio destro di Matteo Renzi, rinnovandogli fiducia. Oggi, prima che uscisse il documento in cui il pg della Cassazione definiva Lotti “un imputato che si sceglieva il suo procuratore”, i vertici dem, da Paolo Gentiloni ad Andrea Orlando e Maurizio Martina, fuggono dalle domande entrando o uscendo da Montecitorio. Francesco Boccia è l’unico a rispondere: “Lotti? Attendiamo il lavoro dei magistrati, perché al momento abbiamo solo notizie di stampa. Vorremmo capire davvero cosa è successo, perché è evidente che il Pd non deve consentire a nessuno di fare un mestiere che non è il proprio”.

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