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Volkswagen T-Cross, la prova de Il Fatto.it – Più scelta col motore diesel – FOTO

Lo sport utility urbano della casa tedesca è già nella top ten delle vendite in Italia, e ai propulsori a benzina ha appena aggiunto un 1.6 diesel da 95 cavalli. Nel complesso una vettura agile e con un ottimo assetto, che sa districarsi sia in città che fuori. Prezzi a partire da 19 mila euro
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Pigiare il piede sull’acceleratore, quando si parla di suvvetti urbani, viene quasi naturale. Tra gli sport utility, in constante crescita, quello dei centimetri contenuti è il comparto che sia nell’immediato che per il futuro garantisce i migliori affari ai costruttori, data la forte richesta specie nel vecchio continente. Non a caso Volkswagen ha previsto un investimento di circa un miliardo di euro per farvi fronte.

Ecco allora che la casa di Wolfsburg propone T-Cross, già in vendita con prezzi a partire da 19 mila euro e motori benzina, a cui se n’è aggiunto recentemente uno a gasolio. Sorella minore della T-Roc, rispetto alla quale paga 12 cm in lunghezza (che in totale è di 4,11 metri), è proposta quale alternativa “da città” insieme a Polo, con cui divide la piattaforma costruttiva Mqb-A0.

Dicevamo dei motori. L’offerta è quella tre cilindri della gamma medio-piccola Vw, con il 1.0 TSI benzina nelle varianti di potenza da 95 (quella di maggior volume, anche se su strada si lascia preferire quella più potente) e 115 cavalli, la prima solo con cambio manuale a 5 marce che sulla seconda, abbinabile anche a un auomatico dsg a 7 rapporti, diventano sei. Entrambe correttamente dimensionate rispetto alla vettura, seppure un pizzico rumorose.

Il lancio è avvenuto con questo propulsore, cosa evidentemente gradita ai consumatori perché ha permesso alla T-Cross di entrare nella top ten di vendite italiane dei crossover a maggio. Tuttavia, a dare man forte è arrivato anche il quattro cilindri 1.6 TDI da 95 cavalli con cambio manuale a cinque marce o automatico dsg a sette, ma soprattutto con una fluidità di marcia e un’elasticità fuori dal comune.

 

Trazione anteriore, dimensioni compatte e, nonostante questo, molto spazio all’interno. Ma soprattutto, forse questa è la sorpresa più grande, un assetto rigido quanto basta a bilanciare il rollio tipico di vetture piccole con architettura che si sviluppa in altezza, come i suv urbani. La T-Cross non si scompone nel misto e nei cambi di direzione repentini, fila via agile tra le vie anguste e si fa notare in mezzo al traffico, anche ai tanti colori disponibili e alla possibilità di abbinare alcuni di quelli della carrozzeria con i cerchi in lega. La personalizzazione, del resto, è una delle armi migliori per conquistare un’utenza giovane e prevalentemente urbana.

La stessa varietà di combinazioni e colori si ritrova negli interni, in cui tuttavia si trova anche qualche plastica non di qualità eccelsa. L’abitacolo, come accennato, è spazioso e confortevole, e oltre a una messe di sistemi di assistenza alla guida (dal cruise control attivo alla frenata d’emergenza passando per il monitoraggio dell’angolo cieco, giusto per citarne alcuni) mette a disposizione anche un infotainment di prim’ordine, gestibile da uno schermo touch da 8” centrale, a cui si può cllegare il proprio smartphone, sistema Apple o Android che sia.

 

Volkswagen T-Cross – LA SCHEDA

Il modello: è la variante sport utility della Polo, rispetto a cui è più òunga di circa 5 cm

dimensioni: lunghezza 4,11 metri, larghezza 1,78, altezza 1,58

motori: 1,0 tre cilindri benzina da 95 e 115 Cv, 1.6 quattro cilindri diesel da 95 Cv

consumi omologati nel ciclo WLTP: 4,9 l/100 km (1.0 benzina); 5,3-5,5 l/100 km (1.6 diesel)

emissioni di CO2: da 112 g/km a 148 g/km.

prezzi: da 19.000 euro

ci piace: spaziosa e versatile, ma anche divertente da guidare e ampiamente personalizzabile

non ci piace: si poteva lavorare meglio sulle plastiche all’interno dell’abitacolo

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