Entrano all’Eurocamera in 69, 17 in più rispetto alla scorsa legislatura. Sono i Verdi, che all’ultima tornata delle Europee hanno registrato un successo inedito in Germania, FranciaFinlandia e Irlanda. Un’onda che cresce sulla scia delle mobilitazioni che hanno il volto di Greta Thunberg e la partecipazione di migliaia di giovani ai Fridays for Future degli ultimi mesi. E sono proprio i giovani, soprattutto in Germania, ad avere trainato il successo degli ecologisti, che diventano il secondo partito tedesco dietro la Cdu-Csu di Angela Merkel e sfondano tra gli elettori fra i 18 e i 24 anni. A Parigi invece sono terzi col 13,42% dietro al Ressemblement national di Marine Le Pen e En Marche del presidente Emmanuel Macron.

Ottima performance anche in Finlandia, che col 16% (+7%) sono il secondo partito del Paese, ed exploit inaspettato pure in Irlanda, che col 14,8% si lasciano alle spalle quell’1,6% di cinque anni fa. Un partito che si propone come transnazionale, ma che in Italia con Europa verde non riesce neanche a superare la soglia di sbarramento del 4% fermandosi al 2,29%. Non ci è riuscito stavolta e non ce l’ha fatta neanche in passato, ha spiegato Angelo Bonelli, convinto però che il traino dei verdi in Ue possa dare vita a “una fase che può consentire un rilancio. Insieme ai giovani possiamo costruire una forza ecologista che riduca sempre di più il gap tra il risultato dei verdi in Nord Europa con quelli dell’Europa del Sud. Questo risultato ci consente di triplicare i voti e ci fa ben sperare per il dopo, chiederemo a tutti gli ecologisti e a chi si occupa di diritti umani di unirsi in un’unica proposta”.

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