Tre finaliste su quattro sono italiane e di certo una coppa tornerà in Italia dopo alcuni anni d’assenza. Oggi alla Max-Schmeling-Halle di Berlino (biglietti esauriti) si disputeranno le due finali della Champions League di pallavolo, quella femminile alle 16 e quella maschile alle 19. La prima sfida sarà tutta italiana, con un nuovo scontro tra le campionesse d’Italia dell’Imoco Conegliano e le vincitrici della Coppa Italia, l’Igor Novara. A seguire toccherà alla Lube Civitanova, fresca vincitrice del campionato maschile, cercare di togliere il trofeo allo Zenit Kazan che si è aggiudicato le ultime quattro edizioni (l’ultima proprio contro i marchigiani).

Le italiane sono arrivate all’ultimo atto eliminando in semifinale i club di Istanbul che da anni dominano nella pallavolo femminile. Le “pantere” di Conegliano hanno buttato fuori dalla competizione il Fenerbahce vincendo agevolmente andata e ritorno per tre set a zero, mentre la squadra di Paola EgonuFrancesca Piccinini (a 40 anni e dopo 25 stagioni ancora ai massimi livelli) hanno eliminato la campionessa in carica della VakifBank Istanbul grazie a un “golden set” da annali dello sport. Dopo aver vinto 3 a 1 in Turchia, le novaresi hanno perso con lo stesso risultato in casa. Per stabilire la finalista si è giocato un ulteriore set al 15, vinto da Novara per 16 a 14.

LA SFIDA TUTTA ITALIANA AL FEMMINILE
Un carattere straordinario che però non si è visto nelle tre gare della finale di Serie A1 disputate agli inizi di maggio: l’Imoco ha dominato le prime due per 3 a 0 e nell’ultima ha aspetto il tie-break per conquistare lo scudetto. Quest’anno Novara e Conegliano si sono scontrate altre sette volte: in due casi ha vinto Novara (una di questa nella finale di Coppa Italia, l’altra in regular season), mentre nelle altre hanno avuto la meglio le venete che si sono aggiudicate la Supercoppa Italia e appunto il campionato. “Siamo consapevoli sia delle nostre possibilità di compiere l’impresa, sia del fatto che per riuscirci servirà una prestazione al limite della perfezione, prestazione che questa squadra ha già dimostrato di poter disputare”, ha detto Piccinini che ha già vinto altre cinque Champions League. “Abbiamo fatto finora una grande stagione, arrivando fino in fondo a tutte le competizioni disputate e vincendo un fantastico scudetto – ha dichiarato l’allenatore dell’Imoco, Daniele Santarelli – Ma la storia deve ancora finire e vogliamo scrivere il capitolo più bello nella finale della competizione più importante”.

Comunque vada, nella capitale tedesca oggi ci sarà l’ennesima dimostrazione della qualità della pallavolo italiana, sia dal punto di vista dei club (la Yamamay Busto Arsizio ha vinto la Coppa Cev, paragonabile all’Europa League del calcio), sia dal punto di vista delle atlete. Dopo l’argento ai mondiali in Giappone, in campo vedremo molte delle protagoniste di quell’impresa. Da una parte, in rosablu, ci sono la capitana Cristina Chirichella e Paola Egonu, dall’altra in gialloblu Anna Danesi, Miriam Sylla e il libero Monica De Gennaro (miglior giocatrice della finale di campionato).

CIVITANOVA CERCA LA QUARTA CHAMPIONS
Cerca una nuova rivincita, a quasi 90 ore da quella per lo scudetto contro Perugia, la Lube Civitanova, che ha già vinto tre Champions League. La squadra marchigiana allenata da Fefé De Giorgi tenterà di fare ciò che non le è riuscito l’anno scorso: vincere contro quell’armata russa che è lo Zenit Kazan, dove giocano delle stelle come lo statunitense Matt Anderson (l’anno prossimo sarà a Modena), i nazionali russi Maxim Mikhailov, Artem Volvich e Aleksander Butko e lo spettacolare francese Earvin Ngapeth. Quest’anno lo Zenit ha perso il campionato, ma resta sempre una squadra temibile.

La Lube, però, con le sue prestazioni nelle finali di Superlega, ha dimostrato di saper reagire alle avversità. “Nelle ultime quattro edizioni, Kazan si è dimostrata la squadra più forte in Europa, ma siamo fiduciosi – ha detto De Giorgi – Siamo reduci da un’esperienza fortissima, non solo vincente. Ci saranno momenti difficili e dovremmo essere bravi nel giocarli fino alla fine e risolverli”. C’è un precedente favorevole e risale a novembre: in semifinale nel mondiale per club (vinto poi da Trento, che si è aggiudicato anche la Cev), la Lube ha battuto il Kazan al tie-break recuperando dal 9-14 al 19-17.

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