Come sarebbero le città senza mezzi di trasporto che intasano le strade? Se l’è chiesto il programmatore Chris Harris, che ha messo a frutto le sue competenze per realizzare un’app capace di cancellare auto, camion, autobus e altro. Ovviamente la cancellazione è solo virtuale, ma l’esperienza dovrebbe essere comunque straniante.

Le cose sono andate così: Harris ha deciso di dare un colpo di spugna (virtuale s’intende) a quello che non gli piaceva del mondo contemporaneo, ossia il traffico. Grazie alle sue competenze, ha individuato online su GitHub degli strumenti gratuiti che facevano al caso suo. GitHub è una piattaforma online su cui si possono trovare software sia a pagamento sia gratuiti da impiegare per progetti software open source. Usando questi strumenti e un modello di Intelligenza Artificiale addestrato sul set di dati “Places2” del MIT che contiene molte immagini di luoghi all’aperto, ha potuto “far sparire” le auto e rimpiazzarle con immagini coerenti ai luoghi di riferimento. Tutti i dettagli tecnici del lavoro di Harris sono pubblicati sulla sua pagina web.

 

Si tratta a tutti gli effetti di un’app di Realtà Aumentata che potete vedere all’opera nel video qui sopra. Al momento è un lavoro amatoriale, che funziona a circa 1 frame al secondo. Tenuto conto che per una visione fluida di un video sono richiesti almeno 30 frame per secondo, è facile intuire i margini di miglioramento. Lo sviluppatore spiega, infatti, che su una piattaforma hardware di fascia alta e con le dovute ottimizzazioni tutto dovrebbe risultare decisamente più realistico e immediato.

Il dato rilevante di questo esperimento non è l’attuale qualità del risultato, ma poter vedere come il mondo virtuale possa dare un’idea diversa del mondo reale, e suggerire come migliorare quest’ultimo. “Nonostante la natura incompleta del risultato, penso che il video raffiguri abbastanza bene la battaglia che tutti affrontiamo per cercare di rendere più ospitale l’ambiente in cui viviamo“.

Oltre all’inquinamento acustico e ambientale, si capisce infatti come il traffico costituisca anche una barriera fisica che limita la visuale e impedisce di apprezzare i luoghi in cui ci si sposta. Chissà che questo lavoro non diventi un incentivo a migliorare la vivibilità delle città.

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