Una parte importante del traffico web registrato a livello mondiale nel 2018 è stata generata da bot (abbreviazione di robot). Non si tratta di robot “fisici”, ma di programmi che accedono alla rete mediante gli stessi canali utilizzati dagli utenti umani, ad esempio per inviare messaggi in chat. Questi bot hanno fatto da soli il 37,8% del traffico Web mondiale dello scorso anno.

È un bene o un male? Dipende se si tratta di bot benigni o maligni. I primi sono, ad esempio, i risponditori automatici nelle chat; quelli maligni vengono impiegati per propaganda politica illegale o per diffondere virus. Le notizie al riguardo sono buone, perché i bot maligni rilevati superavano di poco il 2%: sulla cifra totale hanno generato il 20% del traffico.

I dati emergono dalla relazione Bad Bot Report di Distil Networks, e indicano in linea generale un calo rispetto agli anni precedenti. Benché le percentuali prese da sole stupiscano, infatti, il traffico generato dai programmi di automazione hanno infatti visto un decremento rispettivamente del 14,4% per i Bot non dannosi e del 7,5% per quelli maligni. Nello stesso periodo il traffico umano è aumentato del 7,5%, raggiungendo quota 62,1% del traffico totale.

Immagine: Depositphotos

 

Per quanto riguarda la provenienza geografica dei bot maligni, la maggior parte (53,4%) arriva dagli Stati Uniti. A differenza del passato, poi, l’obiettivo principale dei bot maligni è l’industria del ticketing. Nella relazione si legge infatti che il 39,3% del traffico diretto verso i siti Web di questo settore proverrebbe da bot maligni, mentre il 24,1% addirittura da bot maligni particolarmente sofisticati. Morale: occhio all’acquisto online di biglietti per concerti, eventi e simili.

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