Abbiamo avuto un primo contatto con lo YogaBook c930 di Lenovo, un notebook 2 in 1 (si potrebbe azzardare 4 in 1) con secondo display e-Ink, alla sua presentazione ufficiale  a Berlino lo scorso settembre, ottenendone una buona impressione, ora in concomitanza con il suo arrivo in Italia abbiamo avuto modo di provarlo nel “mondo reale” nel corso delle ultime settimane.

Lo YogaBook c930 eredita le linee dal suo antenato, l’originale YogaBook che arrivò sul mercato nel 2017, presentandosi all’esterno come un “libretto” metallico (il case è in una lega di magnesio ed alluminio ) grigio dotato della celebre cerniera in stile cronografo lungo l’intera “spalla”. Una volta aperto sul pannello superiore troviamo un display touch IPS da 10,8″ con risoluzione QHD (2560×1600) mentre nel pannello inferiore invece della tastiera, li dove il predecessore integrava una tavoletta grafica, trova posto un display E-Ink da 10.8″ FullHD touch che può essere utilizzato come tastiera, come tavoletta grafica (sia a mano che con l’apposito pennino a corredo) o come vero e proprio ebook reader; lungo i due fianchi della porzione posteriore trovano posto due porte USB-C (una per lato) e la coppia di speaker, sul lato destro i pulsanti per accensione e volume, mentre sul sinistro un cassettino per microSD e SIM (sulle versioni LTE), assente purtroppo un connettore per jack da 3,5mm. Il design esterno resta uno dei punti forte del prodotto, mentre le cornici dello schermo sembrano un po eccessive se confrontate con altri dispositivi recenti.

Grazie alle sue dimensioni compatte ed i soli 790g di peso, lo YogaBook c930 è abbastanza comodo da portare con se ogni giorno senza la necessità di utilizzare uno zaino o una borsa da PC, entra infatti comodamente anche in zainetti dalle dimensioni ridotte. Avendo a bordo Windows 10 si ha accesso ad un’esperienza simile a quella di un laptop tradizionale, a patto di non esagerare: entrambe le varianti di cpu disponibili – Intel m3-7Y30 ed i5-7Y54, quest’ultimo nel modello provato – sono pensate per operare con un ridotto consumo energetico (4,7W alla frequenza base),  e di conseguenza sono meno potenti di quelle equipaggiate sui più comuni ultrabook e laptop, vedendo il device di Lenovo gestire perfettamente le operazioni da “pacchetto office”, la navigazione e la fruizione di contenuti multimediali, ma essere meno indicato per operare con la suite di Adobe oltre operazioni base (ma lo schermo da meno di 11″ dovrebbe già di per se scoraggiare).

Lo schermo principale del 2-in-1 di Lenovo è di ottima fattura, presentando ottimi colori ed una buona definizione, brillando (insieme al doppio speaker DolbyAtmos) nella riproduzione di video. Lo schermo E-Ink invece si trova nella dura posizione di essere al contempo quel “qualcosa in più” e quello che fa storcere un po il naso nelle sue varie funzionalità: da “tavoletta grafica” generalmente comoda e abbastanza precisa sia con il pennino in dotazione (utilizzabile anche sullo schermo principale) che a mano, in questo caso bisogna cambiare la modalità tramite apposita iconcina, ha però in alcuni momenti sofferto di piccoli ritardi che posson far dubitare sulla ricezione del tratto (magari portando l’utilizzatore a fermarsi); nella modalità e-reader un po delude, buoni tempi di risposta nello sfogliamento, buona definizione delle pagine, ed interessante considerata la possibilità di richiudere lo YogaBook in modo da mantenerlo all’esterno, ma può al momento aprire esclusivamente file PDF -quindi esclusi gli epub, per cui il produttore promette il supporto nel corso dell’anno- e non offre funzionalità di highlighting.

Quando usato come tastiera, lo schermo e-ink dello YogaBook c930 vede Lenovo cercare di fare un passo in avanti rispetto a quanto visto nell’originale YogaBook offrendo la possibilità di cambiare a piacimento layout (essendo disegnata a schermo si avrà sempre quello corretto), un sistema di animazione dei tasti per dare un feedback visivo oltre a quello tattile tramite vibrazioni, e due varianti di tastiera: una detta classica con tasti più compatti e area touchpad fissa, l’altra detta moderna riduce il touchpad ad un’area piccola quando non in uso offrendo tasti più ampi, e quando attivato lo vede estenderesi occupando l’area della barra spaziatrice. Nel corso della prova nonostante avessimo iniziato con la tastiera moderna ci siamo trovati presto ad optare per la “classica”, essendoci trovati a non poter usare la barra spaziatrice subito dopo il touchpad, rallentando i tempi di digitazione; una volta trovata l’opzione più comoda per noi l’esperienza di digitazione è stata buona – è stata utilizzata per redigere la review del Moto G7 Plus di qualche settimana fa- , dal punto di vista tattile non è molto diverso dal digitare sullo schermo dello smartphone, non facendo percepire in modo eccessivo l’assenza di una tastiera fisica.

Buona la prova di durata della batteria da 4650mAh, in grado di garantire una decina di ore di utilizzo misto con una singola ricarica; visti i consumi ridotti, a corredo del mini-laptop di Lenovo si trova un alimentatore da 27W con cavo USB-C, dalle dimensioni e forme simili a quelli in dotazione con gli smartphone dotati di Quickcharge, collegabile ad entrambe le porte presenti sul PC. Ottima la dotazione dal punto di vista della connettività: nonostante sia assente una porta ethernet, cosa a cui si può sopperire con un dongle usb-c, il WiFi dual-band fa un ottimo lavoro nel mantenere una connessione stabile, e per continuare a lavorare connessi anche mentre si è in viaggio è possibile acquistare varianti con connettività LTE, come nel caso del modello avuto in prova che ci ha permesso di restare connessi, a patto che fosse ovviamente disponibile la copertura, anche durante viaggi in treni dove non è presente il wifi a bordo senza dover utilizzare come hotspot lo smartphone.

Abbiamo sentimenti “misti” sulla funzionalità knock to open, che vede un sistema di elettromagneti sollevare leggermente il pannello superiore dello YogaBook dopo che l’utilizzatore ha “bussato” leggermente sul case, facilitandone l’apertura viste le forme del dispositivo: è uno di quei sistemi che in un primo momento sembra interessante e si ci ritrova ad usare continuamente, magari per intrattenere anche amici e colleghi, ma a lungo andare diventa noioso e ci si finiscie per optare per aprirlo in un modo più comune (magari approfittando del maggiore spazio tra i pannelli nella parte posteriore), a maggior ragione quando si ci scontra con un meccanismo forse ancora non perfettamente maturo che vi lascerà “fuori casa” a bussare più e più volte. Abbastanza reattivo il lettore d’impronte digitali, compatibile con il sistema di autenticazione Windows Hello, posto sulle cornici dello schermo secondario.

Nel suo complesso lo YogaBook c930 è un buon dispositivo per chi è alla ricerca di un PC da portare con se sempre per poter effettuare le operazioni più semplici in assoluta mobilità, che non sfiguri grazie al suo design e che all’occasione possa essere utilizzato sia per video che per leggere documenti, ma il prezzo, che parte da 1000€ per la variante base dotata di cpu Core m3, è a nostro parere alto rispetto a quello di soluzioni 2-in-1 di altri produttori con hardware simile, con una differenza che i vantaggi del secondo schermo non riescono a nostro parere a colmare interamente, viste anche alcune sue limitazioni.

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