Televisione

Dal caso Fogli-Corona a Emanuela Tittocchia che parla del suo rapporto con un undicenne: qualcuno aiuti Mediaset a uscire dalle sabbie mobili

Un appello, l'ennesimo, ai signori di Mediaset: tornate a fare un intrattenimento degno di questo nome così evocativo e nobile. Nessuno pretende i grandi show di una volta (sarebbe bello ma in queste condizioni, che vuoi pretendere?) ma il rispetto per lo spettatore, quello sì, lo pretendiamo

La polemica di Claudia Rossi

Quanto si può scivolare al di sotto del punto minimo della mancanza di pudore? Ce l’eravamo chiesti solo una settimana fa, a proposito del caso “Fogli-Corona“, quando all’ex cantante dei Pooh, l’ex re dei paparazzi aveva comunicato in diretta durante L’Isola dei Famosi il tradimento della moglie, a suon di “cornuto” e “vecchio“.

Un momento di televisione (facciamo finta che non sia lo specchio della nostra società perché l’immagine che vedremmo non è bella) ai minimi storici della tollerabilità. L’approfittarsi di un uomo non più nel fiore degli anni e della carriera che cerca di reinventarsi, rendendolo bersaglio di qualunque angheria e offesa è cosa meschina. E ad essere offeso non è stato solo Riccardo Fogli, ma i telespettatori tutti. Dopo una settimana di polemiche intorno a questo caso e dopo delle scuse (raffazzonate e insufficienti) di Alessia Marcuzzi in apertura dell’ultima puntata, ecco che a Mediaset si ritrovano intrappolati nelle sabbie mobili. Qualcuno li aiuti a uscirne. Stavolta siamo a Mattino 5. Tra gli ospiti in studio, Alessandro Cecchi Paone, Enrico Silvestrin, Nino Formicola, Flavia Cercato, Emanuela Tittocchia e una psicologa. L’argomento della mattinata è una vicenda al centro dell’attualità da giorni: la relazione tra l’insegnante di 35 anni e il suo allievo 14enne a cui dava ripetizioni.

“C’è una cosa che mi ha stranito un po’ – esordisce la conduttrice rivolgendosi alla Tittocchia – So che hai un rapporto particolare con un ragazzino che aveva 11 anni quando lo hai conosciuto. A quel punto l’attrice, come se fosse la cosa più naturale del mondo, racconta: “Per me è difficile parlare di questa cosa perché il limite è sempre molto sottile. Mi sono sentita dire cose spiacevoli e pesanti. Il mio parrucchiere è di Napoli. Ho conosciuto la moglie e ho conosciuto il figlio. Mi sono innamorata di questo ragazzino, in un certo senso. Quando vado giù in vacanza dormiamo insieme. Quello che mi piace di più è il fatto che io stia benissimo con lui. Non c’è alcuna complicazione.”

La narrazione di questo rapporto va avanti con la Panicucci che pur dissociandosi, rintuzza il tutto raccontando di come dietro le quinte la donna abbia detto che il ragazzino, oggi 14 anni, sarebbe “il suo uomo ideale”. L’introduzione di Federica Panicucci è come un attestato di consapevolezza: gli autori e la stessa conduttrice sapevano che si sarebbe parlato di questo e anzi, invece di pregare la Tittocchia, dopo averla sentita raccontare la storia dietro la quinte, di non affrontare l’argomento, l’hanno servita alla piazza. Lo share, fine che non giustifica un bel niente. A poco sono serviti gli interventi di Cecchi Paone (“L’intimità di un bambino è sacra, non ci si può dormire insieme”) e di Silvestrin (“Emanuela credo che tu debba parlarne con uno psicologo perché non è normale”): il limite è stato un’altra volta oltrepassato.  Tanto che su Twitter, dopo pochi minuti, molti utenti hanno iniziato a postare riflessioni indignate. E come fare altrimenti? Uno dice, perché ne scrivete? Perché è nostro obiettivo fotografare quello che accade e quando ci si occupa di televisione, che tanto spazio ha, piaccia o meno, nella vita di tante persone, crediamo sia giusto dire, segnalare, sottolineare le cadute e (quando ce n’è) sottolineare il bello.

Gentili signori di Mediaset, non è da oggi che l’intrattenimento leggero ha subito una brusca virata verso il basso. E non è da oggi che la cronaca è diventata carne da macello in programmi che dovrebbero occuparsi d’altro. Ma questi ultimi giorni sembrano il segno di una totale perdita di senso della realtà, di etica e di amore per la televisione. Pur commerciale che sia, Canale 5 ha il dovere di offrire un intrattenimento che ammicchi a quella “leggerezza della pensosità” tanto cara a Calvino. Perché c’è un ampio pubblico che ha voglia di programmi leggeri, e va accontentato. Senza demonizzare il trash che anzi, nell’accezione che dava alla parola Labranca è caro a tanti di noi e che tanti di noi vedono volentieri. Lo stesso vale per l’informazione che deve rispettare un codice deontologico che la separi da tutto quello che informazione non è. Nettamente e senza possibilità di sbagliarsi.

Ora, dopo l’episodio di Corona e Fogli e dopo lo scioccante racconto di Tittocchia questa mattina su Canale 5, ci aspetta Corona ospite nella prima puntata del serale di Barbara D’Urso. Perché a Mediaset sembra funzionare così: si dimentica tutto nel tempo di un caffeuccio. C’è un romanzo molto bello, scritto diversi anni fa, nel quale la società è ridotta a un grande reality show. Gli abitanti del pianeta, dopo aver superato rigidissime selezioni, possono partecipare allo show finale, L’Uomo in Fuga. Il gioco consiste nello scappare da tutti quelli che non ce l’hanno fatta a rientrare nella rosa di partecipanti che sono tutti potenziali spioni. Bisogna nascondersi bene, altrimenti uno spione segnalerà la presenza agli autori del grande show e il concorrente individuato verrà ammazzato in diretta tv. È un libro di Stephen King, sembra un episodio di Black Mirror e forse non è così distopico come si crede, leggendolo. Un appello, l’ennesimo, ai signori di Mediaset: tornate a fare un intrattenimento degno di questo nome così evocativo e nobile. Nessuno pretende i grandi show di una volta (sarebbe bello ma in queste condizioni, che vuoi pretendere?) ma il rispetto per lo spettatore, quello sì, lo pretendiamo.

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