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Ultimo aggiornamento: 13:27 del 27 Febbraio 2019

Decretone, bagarre in Aula durante l’intervento di Taverna: urla e cori dal Pd. E la senatrice cita Madre Teresa di Calcutta

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Bagarre nell‘Aula del Senato nel corso dell’intervento della senatrice del Movimento 5 stelle Paola Taverna  sul decretoneTaverna, vicepresidente del Senato, ha più volte attaccato il Partito democratico, a partire dall’ “elemosina” degli 80 euro, difendendo invece a spada tratta il reddito di cittadinanza. Il Pd non è rimasto in silenzio, alzando la voce, interrompendo continuamente il discorso della senatrice e costringendo la presidente Elisabetta Casellati a intervenire per richiamare tutti all’ordine. “Si limiti a fare una dichiarazione di voto tranquilla”, ha esortato Casellati rivolgendosi alla senatrice pentastellata. “È quello che sto facendo, se l’atteggiamento disordinato del Pd me lo permettesse”, ha replicato la vicepresidente.

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Nel corso delle dichiarazioni di voto sul decreto, Taverna non ha risparmiato critiche e provocazioni a nessuno dei governi che hanno preceduto quello gialloverde, cominciando proprio da quello a guida Renzi, intervenuto poco prima in Aula per criticare il provvedimento. “Qualcuno dice che il reddito di cittadinanza è elemosina. Magari ce lo dice chi l’elemosina l’ha fatta veramente, con gli 80 euro. E a qualcuno – ha ironizzato la pentastellata – l’ha pure chiesta indietro. Dov’è la sinistra? L’avete rinnegata in tutti i modi, avete proposto persino un referendum per abolire l’unica misura che combatte la disuguaglianza”. Ma dai banchi dei senatori, Taverna, in qualità di vicepresidente del Senato, ha anche ripreso i colleghi giudicati troppo rumorosi: “Laus la debbo riprendere anche quando non sono alla presidenza per la sua scortesia e maleducazione?”, ha detto al senatore dem. Poi le parole rivolte a Forza Italia e ad Antonio Saccone che ieri ha mostrato in Aula un gilet con la foto di Luigi Di Maio in versione steward: “Noi siamo fieri di avere un capo politico che a 32 anni è incensurato e ha fatto lavori umili, come tutti i ragazzi italiani, prima di fare il ministro. Non sono certo io a doverle ricordare la storia del suo capo politico”. Di fronte alle reazioni dei colleghi, molti alzatisi in piedi, Taverna si è quindi rivolta a Casellati. “Li mandiamo a sedere presidente?”, ha incitato. “Si limiti a fare una dichiarazione di voto tranquilla”, la replica della presidente.

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