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Ho votato a favore del processo a Salvini e sono deluso. Ma non abbandono il M5s

Ho votato a favore del processo a Salvini e sono deluso. Ma non abbandono il M5s
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di Giuliano Checchi 

Sono elettore ed iscritto al M5S, e faccio parte del 40% che lunedì, sulla piattaforma Rousseau, ha votato No (cioè Sì, per capirci).
E che, come credo il resto dei componenti questa percentuale, sono stato molto deluso dal risultato del voto.

Ritenevo (e ritengo), che questo governo debba andare avanti, anche per continuare a concretizzare il programma del Movimento, come sta accadendo; pur con discostamenti frutto di situazioni oggettive, messe in secondo piano da promesse rivelatesi azzardate.

Ritenevo tuttavia che fosse prioritario, che il Movimento difendesse i suoi principi fondanti e identitari. Rivendicare la legittimità delle scelte fatte, anche davanti al Tribunale dei Ministri, avrebbe rafforzato il Movimento, come avrebbe rafforzato il governo.
E’ vero che di soli principi si muore, com’è altrettanto vero, però, che perdersi è un attimo.

Dopo attenta riflessione, ho comunque deciso, almeno per ora, di restare iscritto ed elettore, e di non abbandonare il M5S.
Ed invito qui a fare altrettanto, tutti coloro che, dopo il risultato di lunedì sera, hanno comprensibilmente dichiarato di voler intraprendere la decisione opposta.
Il M5S, è vero, ha deviato da uno dei suoi principi base, secondo cui ci si difende nei processi.
Ma personalmente, non mi sento davvero, come altri, di parlare di suicidio. Non ancora almeno.

Noi iscritti ed elettori ancora possiamo ancora impegnarci. Anzi, dobbiamo! Dobbiamo continuare a fare arrivare la nostra voce ai vertici.

Affinché questa deviazione non si riveli davvero un definitivo e fatale cambio di rotta, ma resti un episodio occasionale, originatosi da una fattispecie mai verificatasi prima, e pressoché imprevedibile.
Affinché il Movimento torni e resti al suo percorso di strenua difesa della legalità.
Affinché, ad un errore che può essere riparato, non ne seguano altri più gravi; primo fra tutti, la scissione. E quella sì, che sarebbe un errore irrimediabile ed irreversibile.
Quella sì, che sarebbe il suicidio!

Restate. Restiamo.
Nulla è ancora perduto.
Dipende anche da noi.

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