Xiaomi Mi 8 Pro è uno smartphone di alto livello che costa 650 euro, in cambio offre prestazioni elevate, uno schermo Super AMOLED di qualità e un’estetica originale. Dopo averlo provato abbiamo concluso che può essere lo smartphone giusto per chi è alla ricerca di un top di gamma e si vuole differenziare dagli altri.

Sul piano tecnico è come sempre da apprezzare il lavoro di ottimizzazione software, che valorizza le potenzialità del processore Snapdragon 845 accoppiato a 8 Gigabyte di memoria RAM. Il comparto fotografico mostra importanti passi in avanti, pur restando ancora lontano da alcuni brand negli scatti in notturna. La nota originale è nel rivestimento posteriore che sembra far intravedere la componentistica interna. In realtà è una sorta di adesivo perché i veri componenti non possono essere esposti alla luce, ma l’effetto è di grande impatto.

Sul fronte del prezzo, è doveroso segnalare che i 649 euro del listino ufficiale sono comuni per uno smartphone al top di gamma, ma allo stesso prezzo si possono comprare dispositivi altrettanto validi della stessa Xiaomi (per esempio il Mi 8 standard o il più recente Mi Mix 3), e spendendo qualcosa meno si può avere lo OnePlus 6T.

La qualità del prodotto è indiscutibile. Xiaomi ha scelto di usare il vetro sia per la parte frontale sia per quella posteriore, e i due componenti si innestano perfettamente sulla cornice in alluminio serie 7000. Tuttavia l’ergonomia generale non è delle migliori, perché il vetro risulta un po’ scivoloso. Ecco perché l’azienda ha incluso nella confezione una cover in TPU morbido (poliuretano termoplastico). Maneggiando lo smartphone comunque si apprezzano i requisiti dei materiali utilizzati.

Al contrario di modelli più rivoluzionari, sul Mi 8 Pro ritroviamo il notch, la “tacca” sulla parte superiore dello schermo che nasconde la fotocamera. In questo caso cela anche un emettitore a infrarossi per migliorare lo sblocco tramite riconoscimento del volto. Ripaga in termini di funzionalità ciò che toglie in estetica, perché permette di usare con successo questo sistema di sblocco anche al buio.

Nonostante l’ampio schermo da 6,21 pollici si riesce a usare il Mi 8 Pro con una sola mano: misura 154,9 x 74,8 x 7,6 mm, a fronte di un peso di 177 grammi. La risoluzione del display è di 1.080 x 2.248 pixel e quella che offre è un’esperienza adeguata a un top di gamma, con una resa cromatica convincente e ottimi angoli di visuale. Molto buoni anche la luminosità all’aperto, il trattamento oleofobico e la protezione Gorilla Glass 5 per il vetro anteriore. Il sensore per la scansione dell’impronta digitale è integrato nello schermo. Non ci ha del tutto convinti perché non è sempre preciso.

Sul retro sporge il modulo fotografico, che consiste in una dual-camera disposta in verticale, con sensore principale da 12 MP e accoppiato a un secondo sensore da 12 MP teleobiettivo realizzato da Samsung. Gli scatti che abbiamo fatto per i test rivelano un netto miglioramento rispetto ai modelli passati. Significative la velocità di scatto e la messa a fuoco, che portano a più che soddisfacenti scatti in diurna. In notturna, invece, questa fotocamera resta un passo indietro rispetto ad alcuni smartphone concorrenti, per via del rumore e della perdita di dettaglio. Si possono girare video fino alla risoluzione 4K a 60 fps, ma la stabilizzazione elettronica assiste solo fino alla risoluzione Full-HD. La resa generale è buona, ma anche i filmati soffrono con poca luce. A compensare ci pensa in parte l’intelligenza artificiale, che consente alla fotocamera di riconoscere la scena e il soggetto ottimizzando automaticamente lo scatto. Il sensore frontale da 20 MP consente risultati analoghi a quello posteriore.

Le prestazioni invece sono una garanzia: abbiamo registrato valori di grande livello nell’uso quotidiano e il sistema si è dimostrato reattivo in qualsiasi operazione, da quelle elementari alle più complesse. Buona anche la dissipazione del calore, che ha dimostrato la sua efficacia durante impegnative sessioni di gioco.

La durata della batteria copre agevolmente la giornata lavorativa. Con un uso intenso di mail, notifiche dalle app e circa un’ora di telefonate, siamo sempre arrivati a sera con un residuo di carica. A schermo sempre acceso abbiamo sempre superato ampiamente le 4 ore. Da notare anche la presenza della ricarica rapida con lo standard Quick Charge 4.0+, e la presenza in dotazione dell’apposito caricabatterie.

L’audio non è eccelso, ma è sufficiente per garantire qualità nella media e volume buono, ed è buona l’esperienza in chiamata e in ricezione. Poco da obiettare sulla connettività, che include tutto quello che serve: Bluetooth 5.0, supporto dual-SIM, Wi-Fi dual-band, sensore a infrarossi, NFC, USB-C. Manca, purtroppo, la presa jack per le cuffie.

Articolo Precedente

Creata l’Intelligenza Artificiale che genera testi falsi ma credibili. Resterà segreta per non alimentare fake news e teorie complottiste

next
Articolo Successivo

Cybersecurity, tre (quasi) novità che ci salveranno dai rischi

next