“Io burattino non lo sono. Interpreto e sono orgoglioso di rappresentare un intero popolo e di interpretare la voglia di cambiamento del popolo italiano e di sintetizzare una linea politica di un governo che non risponde alle lobby. Forse i burattini sono coloro che rispondono a lobby e comitati d’affari”. Lo afferma, rispondendo all’attacco di Guy Verhofstadt, il premier Giuseppe Conte alla plenaria del Parlamento Ue.  “Alcuni interventi non andrebbero commentati, perché hanno pensato di offendere non solo il sottoscritto ma l’intero popolo che rappresento”.

Poi c’è stato un botta e risposta tra l’europarlamentare Pd Daniele Viotti e lo stesso Giuseppe Conte. Viotti, tra i tanti eurodeputati critici intervenuti in Aula, ha letto i numeri, molto bassi, delle presenze dei ministri del governo giallo-verde alle riunioni del Consiglio europeo. “Chiedete scusa, all’Italia serve un governo presente in Europa”, ha attaccato Viotti. “Grammatica vuole che un governo possa essere rappresentato anche da un sottosegretario o da un delegato”, ha sottolineato Conte nella sua replica, non risparmiando una frecciata al Pd: “Lei è un esponente di un partito che non ha presidiato adeguatamente per l’Ema e ne paghiamo ancora le conseguenze”, ha affermato il premier rivolgendosi a Viotti.

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