Di cosa parla “Soldi”, la canzone che ha vinto Sanremo? È la domanda che in molti si stanno facendo all’indomani della vittoria di Mahmood al Festival di Sanremo. Il brano scritto da Alessandro, questo il nome del cantautore italo-egiziano nato e cresciuto nella periferia milanese, ruota attorno alla figura del padre che se ne è andato e non è più tornato. Il testo parla di periferie, di interni in cui si fuma il narghilè e si beve champagne, c’è il Ramadan, ma anche Jackie Chan.
Il pezzo è nato dopo una lunga gestazione, come ha spiegato Mahmood ai microfoni di Fanpage: scritta su un vecchio beat, racconta, è stato grazie a Dardust e Charlie Charles che ha acquisito sonorità e ritmica che l’hanno resa più incisiva e più moderna. “Il pezzo non parla di soldi a livello materiale ma di come possono cambiare i rapporti all’interno di una famiglia – ha spiegato Mahmood -. È un pezzo che racconta una storia di una famiglia non tradizionale, tutto qua. Io non parlo arabo, ma ci sono delle frasi che mi ricordo, che fanno parte della mia infanzia ed era un modo perfetto, cantare quelle frasi mi rimanda proprio a una determinata scena, a un momento”.
“Chi lavora con me, chi è nel mio team aveva già capito che potevo migliorare nella scrittura ed è stato così, perché quando ho firmato con la Universal, non è che sono uscito subito col disco, è stato un lavoro graduale, ho fatto delle session con autori, per migliorare un po’, aprire anche le melodie perché magari rimanevo un po’ nelle stesse note. È stato un lavoro duro, però io ce l’ho messa veramente tutta, perché alla fine è questo che vogliono fare nella vita e grazie a dio i miei frutti sto iniziando un po’ a raccoglierli”.
Alla produzione del pezzo portato sul palco dell’Ariston due producer di tendenza come Dario Faini (Dardust) e Charlie Charles. Il primo ha anche condotto l’orchestra durante l’esibizione, il secondo è il golden boy della trap italiana.
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