Niente più bitcoin, si è smarrita la password. Sembra uno dei classici contrattempi della vita moderna ma l’improvvisa e misteriosa scomparsa di Gerard Cotten, fondatore di QuadrigaCX, una delle più importanti piattaforme di scambio di criptovaluta canadese, ha creato un effetto domino e notevole panico tra gli “investitori” in bitcoin.
Già, perché Cotten, morto in India in circostanze non ancora chiarite il 9 dicembre 2018, non ha lasciato a moglie e familiari uno straccio di password e di codice d’accesso al sito. L’accesso a QuadrigaCX, come segnala il Sole24Ore, è legato alle credenziali segrete e crittografate del personal computer di Cotten. Anche l’esperto assunto dalla vedova per entrare in QudrigaCX ha lavorato per giorni senza venirne a capo.
E in questo momento sono, almeno teoricamente, andati in fumo 150 milioni di dollari suddivisi in 26.500 bitcoin, 11mila bitcoin Cash, 11mila bitcoin SV, 35mila bitcoin Gold, 200mila Litecoin e 430mila Ethereum. A questo impedimento difficilmente aggirabile si aggiungono altri due dettagli di questa storia che oscillano tra il grottesco e l’inquietante.
Intanto non esiste una norma che regoli l’ereditarietà dei bitcoin, se non conoscendo le credenziali di accesso alla piattaforma del defunto. Secondo, come segnala Libero le circostanze della morte di Cotten sono singolari. L’uomo affetto da morbo di Crohn ha viaggiato in uno dei paesi più rischiosi al mondo anche per chi è sano figuriamoci per chi ha malattie intestinali; e dove, soprattutto, ci si può procurare facilmente certificati di morte. Fatto che ha portato la moglie del fondatore di QuadrigaCX a testimoniare di fronte ad una corte della Nuova Scozia per giurare la propria innocenza rispetto a qualunque truffa con simulazione di morte. Infine un dettaglio non proprio delicato che aggiunge stranezze a stranezze: il comunicato con cui QuadrigaCX ha pianto la morte di Cotten è stato sostituito da un documento di richiesta di procedura fallimentare.
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