Immaginate di visitare un museo che espone le opere del celebre artista Salvador Dalí, e di avere proprio l’estroso surrealista a farvi da guida. Non è fantascienza, è realtà. Il museo in questione è il Dali Museum di St. Petersburg, in Florida, che ospita una collezione con oltre 2.000 opere di Dalì fra dipinti, disegni, stampe, fotografie, sculture e oggetti d’arte.

Il singolare anfitrione è invece il frutto di una tecnica basata sull’Intelligenza Artificiale. Si chiama “Dali Lives” e sfrutta tecniche di apprendimento automatico per creare un’immagine quanto più somigliante possibile a Salvador Dalì, capace di interagire con il pubblico, mediante una serie di schermi disseminati in tutto il Museo. La promessa è quella di un’esperienza coinvolgente.

 

Il progetto è stato ideato in celebrazione del 30° anniversario della morte dell’artista, e l’esperienza sarà attiva solo nel corso del mese di aprile 2019. L’intelligenza Artificiale permetterà ai visitatori di conoscere meglio la vita e il lavoro di Dalì, narrati direttamente dalla persona che lo ha conosciuto meglio, ovvero l’artista stesso.

Hank Hine, direttore esecutivo del museo, ha spiegato che questa iniziativa è stata ispirata dallo stesso artista, che in uno scritto affermò: “Se un giorno dovessi morire, anche se è improbabile, spero che la gente nei caffè dirà, ‘Dali è morto, ma non del tutto’“.

 

La realizzazione pratica di “Dali Lives” è stata curata dall’agenzia pubblicitaria Goodby Silverstein & Partners di San Francisco ed è frutto dell’elaborazione di centinaia di interviste, citazioni e filmati d’archivio dell’artista. Gli esperti hanno dato in pasto tutto il materiale a un algoritmo di Intelligenza Artificiale che ha così “imparato” tratti del volto ed espressioni di Dalì, caratteristiche fisiche generali, frasi, idee e altro.

Un esempio di modernizzazione dei musei e di come la tecnologia possa rendere più coinvolgenti e realistici personaggi e opere del passato.

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