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Zalando testa le consegne a domicilio anche se in casa non c’è nessuno, è stato un successo

Grazie a spiegazioni dettagliate, campanelli e citofoni smart e telecamere IP, in Belgio 750 volontari hanno accettato di aprire la porta di casa al corriere anche se erano assenti. Era solo un esperimento, il responso è stato positivo.
Zalando testa le consegne a domicilio anche se in casa non c’è nessuno, è stato un successo
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Ogni volta che fate un acquisto online c’è lo stesso problema: organizzare la consegna del corriere solo quando siete in casa. Grazie alla tecnologia, a garanzie sufficienti e a una buona dose di disponibilità da parte vostra, in futuro potrebbe non essere più un problema. A suggerirlo è un esperimento che è stato condotto in Belgio lo scorso anno da Zalando, il  sito di e-commerce di indumenti e calzature. È consistito nel lasciare entrare in casa i corrieri anche se non c’era nessuno.

Prima che cadiate dalla sedia, l’idea non si basava sull’imprudenza dei clienti. Nelle 750 abitazioni dei partecipanti al test, sono stati installati serrature e campanelli intelligenti. Quando il corriere suonava il campanello, il proprietario di casa poteva vedere chi era tramite lo smartphone e quindi, usando l’app, aprirgli la porta. Non solo: una telecamera IP all’interno della casa (collegata a Internet) permetteva ai clienti di verificare che il corriere se ne andasse subito dopo avere depositato il pacco, ed eventualmente dialogare con lui per indicargli il punto esatto in cui lasciarlo.

I clienti si sono detti soddisfatti del test, e disposti a fare uso di un servizio simile. La prova è stata condotta in collaborazione con bPost, il maggiore operatore postale belga, e non era finalizzata ad avviare il servizio. Come spiega Remko Bakker di Zalando nelle note ufficiali, “l’obiettivo dell’esperimento non era tanto il test della tecnologia, quanto verificare se le persone erano pronte a farlo. In parole semplici: ti fidi abbastanza di noi da lasciarci entrare in casa tua per completare un servizio?”.

Davanti a questa domanda molti sarebbero scettici, quindi viene da chiedersi come mai tante persone abbiano acconsentito. Patrick Leysen di bPost spiega che la selezione dei volontari è avvenuta tramite un sondaggio online, e molti hanno accettato per curiosità. Poi i responsabili li hanno incontrati di persona, stabilendo una connessione umana da cui si è sviluppata la fiducia. Il fatto che tutto il percorso sia stato spiegato a fondo, e che i destinatari delle merci siano stati aggiornati passo passo sullo stato della consegna, ha fatto il resto. Insomma, un mix di empatia, efficienza e tecnologia.

Non sappiamo se il futuro delle consegne passerà per esperienze simili. L’esperimento di Zalando però ci fa comprendere come le tecnologie domotiche abbiano il potere di cambiare gli scenari che ci si prospettano. E come, a prescindere da tutto, il rapporto umano resti un fattore fondamentale nel processo decisionale delle persone.

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