Il mondo FQ

Bologna, smantellato cartello di pompe funebri: 27 arresti. A “libro paga” anche gli infermieri che fornivano i clienti

I carabinieri hanno sequestrato un patrimonio di 13 milioni. I cartelli nel settore del caro-estinto si spartivano gli affari dei due principali ospedali della città, Maggiore e Sant'Orsola
Bologna, smantellato cartello di pompe funebri: 27 arresti. A “libro paga” anche gli infermieri che fornivano i clienti
Icona dei commenti Commenti

Si spartivano i defunti dei due principali ospedali di Bologna, il Maggiore e il Policlinico Sant’Orsola-Malpighi, e a “libro paga” avevano infermieri, che fornivano clienti, e dipendenti delle imprese funebri, che convincevano i parenti e finalizzavano le pratiche. È la complessa organizzazione di due cartelli di imprese di pompe funebri, smantellata dai carabinieri del nucleo investigativo del capoluogo emiliano. Un vero e proprio business del caro-estinto (dal valore di 3,5 miliardi di euro secondo il Codacons), basato su un sistema corruttivo, che ha portato i militari a eseguire 30 misure cautelari, di cui 9 in carcere, 18 arresti domiciliari e 3 divieti di esercizio dell’attività d’impresa, disposte dal gip, e a sequestrare un patrimonio di 13 milioni di euro. Le persone coinvolte sono ritenute a vario titolo responsabili di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione, corruzione di incaricato di pubblico servizio, riciclaggio e svariate violazioni connesse alla responsabilità amministrativa degli enti. L’operazione ha visto impegnati i carabinieri nelle province di Bologna, Ferrara, Modena, Rimini e Gorizia.

Secondo quanto ricostruito dagli investigatori il modus operandi era sempre lo stesso, consolidato nel tempo e articolato su più livelli. I sanitari agganciavano i familiari dei defunti e li mettevano in contatto con i rispettivi referenti delle varie agenzie di servizi. Le stesse agenzie funebri attraverso una stabile presenza presso gli ospedali, contraria in realtà alle norme, fornivano nell’immediatezza tutti i dettagli del caso e indirizzavano i nuovi clienti verso i loro uffici per la definizione della pratica. Intanto i vertici dei consorzi dirigevano le rispettive associazioni sotto tutti gli aspetti: dalla suddivisione dei vari “lavori” tra le ditte funebri, alle complessive attività di gestione e redistribuzione delle ingentissime somme guadagnate.

Gli infermieri venivano compensati con somme tra i 200 e 350 euro per ogni lavoro, secondo quanto accertato con alcune intercettazioni. “Gli infermieri venivano Se dopo anni in camera mortuaria hai ancora dei mutui da pagare significa che non hai capito come funziona”, si sente in una delle registrazioni. In un’altra invece una sanitaria si definisce la “regina della camera mortuaria” e in un’altra ancora racconta al compagno dei beni presi a un defunto: “Amò… ho trovato due anelli (…), l’ho messi già in borsa… però non so se è oro…”.

Le indagini hanno documentato le sistematiche condotte di riciclaggio, promosse e coordinate dagli indagati. Sistematicamente il “nero aziendale“, realizzato con la mancata fatturazione di parte dei servizi funerari e gestito attraverso specifiche contabilità parallele da parte di sodali incaricati della specifica mansione, veniva reinvestito per implementare le singole fette di guadagno.

 

Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione