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Cronaca

Ultimo aggiornamento: 9:53 del 16 Gennaio 2019

Rischio idrogeologico in Costiera amalfitana, “Solo interventi per emergenze. Con incendi e abusivismo più insicurezza”

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“Il rischio idrogeologico in costiera amalfitana è elevato, soprattutto a seguito degli ultimi incendi che hanno indebolito il territorio. Dal 2017 a oggi si è fatto davvero poco: interventi per tamponare situazioni di emergenza mettendo in sicurezza le zone prossime ai centri abitati ma niente di incisivo in alta montagna”. A mettere in evidenza la fragilità del territorio che sovrasta Comuni come Positano è Giuseppe Coppola, agronomo, responsabile dell’antincendio boschivo della Comunità montana. “L’area incendiata in questa zona è di oltre 300 ettari – continua Coppola – Con le forti piogge, colate di fango, detriti e pietrame hanno invaso la statale amalfitana e il centro cittadino, fino ad arrivare a mare. Potrebbero verificarsi ancora fenomeni simili”.

Particolarmente delicata anche la zona del torrente Dragone che abbraccia i Comuni di Atrani, Scala e Ravello. “Interventi sbagliati come case e manufatti oltre a discariche abusive, materiali abbandonati, mancanza di manutenzione hanno creato una situazione molto pericolosa – spiega Secondo Amalfitano, geologo – Gran parte delle vie di fuga dell’acqua sono ostruite. E su Atrani oggi possono arrivare sia onde di piena d’acqua, sia grosse colate di fang”».

Sul versante sorrentino la situazione più preoccupante riguarda il Monte Faito, martoriato dagli incendi nell’estate 2017 e dai conseguenti eventi franosi che hanno causato la chiusura della strada per un lungo periodo. “Oltre a interventi urgenti di disgaggio e installazione di reti paramassi già realizzati sul versante di Vico Equense – spiega Massimo Pinto, direttore generale Protezione civile della Regione Campania – sono previsti progetti incisivi e risolutivi nel prossimo futuro. Si tratta di lavori che ammontano a 2milioni di euro per quanto riguarda l’area che ricade nel Comune di Vico Equense, altri pari a 10milioni sul territorio di Castellammare di Stabia“. Tale pianificazione, oltre agli interventi in casi di emergenza, “è frutto dell’azione sinergica tra più enti: Parco dei Monti Lattari, amministrazioni comunali, Difesa suolo della Regione Campania” come spiega Tristano Dello Joio, presidente Parco dei Monti Lattari.

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