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Grillo propone di mettere online il casellario giudiziario degli eletti: “Macron lo voleva in Francia, ma non l’ha fatto”

Il garante 5 stelle sul sito personale pubblica un articolo in cui elogia l'iniziativa francese Politics Watch, un sito creato da un gruppo di giornalisti che mette in rete le inchieste che riguardano i parlamentari basandosi su informazioni di stampa. Il presidente di En Marche ne aveva parlato, salvo poi non inserirlo nella legge sulla trasparenza. Fi: "E' un'assurdità"
Grillo propone di mettere online il casellario giudiziario degli eletti: “Macron lo voleva in Francia, ma non l’ha fatto”
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Il casellario giudiziario degli eletti in Parlamento pubblico e consultabile online? La proposta è stata pubblicata sul blog di Beppe Grillo, con un post non firmato sul sito personale del garante M5s. E l’ispirazione viene da un’idea avanzata dai francesi: “Era una delle misure di punta del progetto di legge per la trasparenza del governo Macron”, si legge. “Tuttavia è risultato essere assente dal testo promulgato dal presidente il 15 settembre 2017“. Per sopperire alla mancanza, un gruppo di giornalisti d’Oltralpe ha creato il portale web “Politics Watch” che attinge da articoli di giornale. Quindi Grillo continua: “Perché non realizzare lo stesso strumento (ufficiale) collegato direttamente con la procura delle Repubblica Italiana, per i nostri eletti in parlamento? I cittadini sicuramente ringrazierebbero”.

Da qui la proposta di Grillo: “Il casellario giudiziale (detto anche casellario giudiziario) è uno schedario istituito presso la Procura della Repubblica di ogni tribunale ordinario, con lo scopo di raccogliere e conservare gli estratti dei provvedimenti dell’autorità giudiziaria o amministrativa, in modo tale che sia sempre possibile conoscere l’elenco dei precedenti penali e civili di ogni cittadino”.

Il garante M5s ha elogiato il lavoro dei giornalisti francesi: “Hanno realizzato un sito ‘Politics Whatch’ (uno strumento ufficioso) che tiene traccia delle attività passate o attuali degli eletti in Francia. È il frutto del lavoro di circa venti giornalisti, spinti dal desiderio di unire la propria attività professionale a un interesse pubblico: la diffusione di informazioni sull’illegalità nella vita pubblica”. E ha chiuso: “Come si legge sul sito, tutte le informazioni presentate provengono da archivi di stampa generali o legali. Tutte fonti incluse nel database Factiva. Invece i database legali selezionati sono: Dalloz , Lexis360 e Lamyline. Perchè non realizzare lo stesso strumento (ufficiale) collegato direttamente con la procura delle Repubblica Italiana, per i nostri eletti in parlamento? I cittadini sicuramente ringrazierebbero”.

Gli unici a commentare per il momento sono gli azzurri che hanno condannato la proposta di Grillo. “Un’altra boutade, l’ennesima firmata da Beppe Grillo”, ha detto il deputato di Forza Italia Francesco Paolo Sisto. “Semplicemente, una assurdità, una deriva contra legem, tenuto conto della presunzione di non colpevolezza e dei più elementari principi di riservatezza. Alle prese con gli insuccessi propri e della sua creatura, sta cercando di annacquare i flop politici tornando agli antichi fasti dell’antipolitica fondata sull’odio stimolando sentimenti negativi, la veemenza contro il Palazzo, Grillo cerca di ‘dopare’ la percezione pubblica sull’operato pentastellato, provando a far passare in secondo piano l’evidente e oggettiva incapacità del suo movimento”.

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