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Migranti, il Papa scrive a don Biancalani: “Grande vicinanza a Vicofaro, esempio di accoglienza. Preoccupato per situazione”

Nella missiva il pontefice ribadisce il dovere della comunità cristiana di "accogliere, proteggere, promuovere e integrare i più vulnerabili" e di farlo "con coraggio e creatività". Bergoglio, inoltre, ha comunicato al parroco pistoiese che il suo caso è stato segnalato alla Conferenza episcopale italiana
Migranti, il Papa scrive a don Biancalani: “Grande vicinanza a Vicofaro, esempio di accoglienza. Preoccupato per situazione”
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Mentre il ministro Matteo Salvini lo attacca e il vescovo di Pistoia, monsignor Fausto Tardelli, lo invita alla prudenza, don Massimo Biancalani, il parroco pistoiese di Vicofaro, che accoglie immigrati nella sua parrocchia e li fa dormire anche in chiesa, riceve il plauso del pontefice. “Papa Francesco ha voluto condividere con la sezione migranti la lettera con la quale Ella rappresenta tutta la sua viva preoccupazione per la situazione dei rifugiati di Vicofaro”, esordisce padre Fabio Baggio, uno dei responsabili della sezione vaticana dei migranti alle dirette dipendenze del pontefice, che fa precedere la firma dal saluto: “In Cristo Migrante”.

Tre i passaggi salienti della lettera. Nel primo il Vaticano esprime “grande vicinanza ad una realtà che si distingue come esempio di accoglienza dei nostri fratelli e sorelle migranti”. Il papa plaude mentre invece il vescovo Tardelli, il 22 ottobre scorso, in un video, ha invitato don Massimo ad abbassare i toni e a  “chi sta attorno a lui, ad aiutarlo a migliorarsi, a porsi nel modo giusto nei confronti della gente del quartiere, delle autorità, della comunità parrocchiale”. Due linee contrapposte o quasi. Alle quali si aggiunge il silenzio della Chiesa toscana: la Cet, la conferenza episcopale toscana, non ha finora preso posizione nei confronti degli attacchi del ministro Salvini contro don Biancalani e il suo centro di accoglienza.

Il secondo passaggio ribadisce il dovere della comunità cristiana di “accogliere, proteggere, promuovere e integrare i più vulnerabili” e aggiunge: “Con coraggio e creatività”. “Un’aggiunta importante – spiega don Massimo – perché l’accoglienza non può essere burocratica, ma coraggiosa e capace di creare situazioni nuove, anche inventando soluzioni creative”. Il parroco di Vicofaro ha letto in queste parole una critica sottintesa a quanti nei mesi scorsi hanno fatto le pulci al suo centro di accoglienza. Spesso, ama ripetere, il cuore viene prima dei doveri burocratici.

Infine – ultimo passaggio – il papa attraverso padre Baggio fa sapere a don Biancalani che il suo caso è stato segnalato alla Conferenza episcopale italiana presieduta dal cardinale Gualtiero Bassetti. Vicofaro diventa così un esempio di integrazione di cui si occupa direttamente la Cei. E per Salvini la sfida diventa più complicata. Difronte non ha più un povero parroco pistoiese, ma il papa e i vescovi italiani.

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