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Fondi della Lega, nuova rogatoria in Lussemburgo: interrogate due persone, acquisiti documenti su italiano

Il procuratore aggiunto Francesco Pinto e gli uomini del gruppo di polizia tributaria della guardia di finanza di Genova hanno sentito nei giorni scorsi l’ex responsabile del settore compliance della fiduciaria Pharus Management Lux Sa e della Edmond de Rotschild (che segnalarono operazioni sospette tra il Granducato e l’Italia)
Fondi della Lega, nuova rogatoria in Lussemburgo: interrogate due persone, acquisiti documenti su italiano
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Nuova rogatoria in Lussemburgo per gli investigatori genovesi nell’ambito dell’inchiesta sul presunto riciclaggio di parte dei 49 milioni ottenuti dalla Lega e frutto della maxi truffa ai danni dello Stato sui rimborsi elettorali.

Il procuratore aggiunto Francesco Pinto e gli uomini del gruppo di polizia tributaria della guardia di finanza di Genova, come ricostruito dall’agenzia Ansa, hanno sentito nei giorni scorsi l’ex responsabile del settore compliance della fiduciaria Pharus Management Lux Sa e della Edmond de Rotschild (che segnalarono operazioni sospette tra il Granducato e l’Italia). In Lussemburgo gli inquirenti hanno anche acquisito documenti riconducibili a un italiano, che lavora nel Granducato e che avrebbe operato per altri italiani della zona del bergamasco dove ci sarebbero soggetti collegati alla Lega. Una delle ipotesi degli investigatori è che il professionista possa essere l’anello di congiunzione dei passaggi di denaro.

Gli investigatori genovesi ipotizzano che nel 2016 la banca Sparkasse di Bolzano, attraverso intermediari, abbia collocato 10 milioni di euro presso la fiduciaria Pharus Management Lux Sa la quale, a sua volta, li avrebbe investiti in altre fiduciarie. A fine gennaio 2018 la banca Sparkasse chiese il rientro di tre milioni investiti in Lussemburgo presso la fiduciaria Pharus Management Lux Sa. La richiesta arrivò 20 giorni dopo la fine dei primi sequestri da parte della guardia di finanza sui conti della Lega in tutta Italia.

Le due cifre coincidono e la circostanza fa partire la segnalazione di operazione sospetta di rientro di “possibili depositi della Lega occultati tramite la Sparkasse”, scrivono i due istituti lussemburghesi. La cifra entra poi in Italia effettivamente subito dopo le elezioni. I magistrati vogliono capire perché però è stata segnalata solo l’operazione in uscita e non quella in entrata, avvenuta a fine 2016, quando vennero investiti 10 milioni di euro. Per gli investigatori, l’ipotesi è che il partito avesse messo al sicuro da possibili sequestri parte delle somme su conti off-shore.

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