Il futuro dell’Industria Italiana Autobus resta appeso a un filo, anche se filtra ottimismo. L’assemblea dei soci, riunitasi a Roma, ha rimandato ogni decisione al prossimo 11 dicembre mentre sotto la sede della società i dipendenti degli stabilimenti di Bologna e Flumeri hanno presidiato i lavori. “Poteva essere la giornata del rilancio con la ricapitalizzazione pubblica, ma tutto è rimandato ancora una volta”, ha spiegato il segretario nazionale della Fiom-Cgil Michele De Palma.

Se da un lato, spiegano i metalmeccanici della Cgil, Invitalia ha confermato il proprio impegno insieme a Leonardo sul rilancio produttivo e industriale grazie alla ricapitalizzazione, dall’altro resta l’indecisione di Ferrovie dello Stato sull’ingresso o meno in società. Un nodo che dovrebbe essere sciolto entro i primi giorni di dicembre.

In questa fase di incertezza, la Fiom chiede che sia “riconvocato il tavolo al ministero dello Sviluppo Economico” per un incontro “con la nuova compagine proprietaria, con Ferrovie dello Stato, per avviare il confronto sul piano di investimenti” necessario e riportare le produzioni negli stabilimenti ex BredaMenarinibus ed ex Irisbus, allontanando così definitivamente la messa in liquidazione.

“Dalle notizie che abbiamo – dice il segretario nazionale della Fim-Cisl, Ferdinando Uliano – sembra scongiurata e archiviata la messa in liquidazione della società. Sono stati ascoltati i nostri appelli alla responsabilità e le pressioni fatte dai lavoratori che si sono mobilitati”.  Si tratta di “una buona notizia” per i lavoratori e per le organizzazioni sindacali che hanno lottato e manifestato in questi mesi, continua Uliano facendo notare che ora “tutti quanti lavorino per il rafforzamento dell’assetto societario”. L’obiettivo del sindacato “rimane quello di dare prospettive alla produzione di autobus nel nostro Paese. Dobbiamo fare in fretta anche perché alla fine del mese dicembre scadrà la cassa integrazione”, conclude.

Nel frattempo, quanto meno, su richiesta della delegazione, che ha incontrato un componente del consiglio di amministrazione al termine della riunione, “è stata garantita la prossima erogazione delle retribuzioni” di ottobre dopo il pagamento arrivato dalla Tper, la società di trasporto pubblico dell’Emilia Romagna che nelle scorse settimane aveva erogato 600mila euro, come spiegato dal governatore Stefano Bonacini durante uno degli scioperi indetti negli scorsi giorni davanti allo stabilimento nel capoluogo emiliano.

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