Michelle Obama ha avuto un aborto spontaneo 20 anni fa e ha deciso di usare la fecondazione in vitro per avere le figlie Malia e Sasha. In un’intervista all’ABC, l’ex First Lady ha raccontato: “Mi sono sentita persa e sola. Come se avessi fallito perché non sapevo come funzionassero gli aborti spontanei. Perché non si parla di queste cose. Ce ne stiamo nel nostro dolore e pensiamo che in qualche modo ci si è spezzato qualcosa dentro”. Quindi ha parlato della gravidanza: “L’orologio biologico è vero. Perché la riproduzione è limitata. E io l’ho realizzato quando avevo 34 e 35 anni. Per questo ho scelto la fecondazione in vitro. Io credo che la cosa peggiore che facciamo a noi stesse come donne sia il fatto di non condividere la verità sui nostri copri e su come funzionano e su come no”.

Quindi, nell’estratto diffuso da Abc, ha anche detto di aver fatto terapia di coppia insieme al marito: “Per i giovani là fuori che pensano che il matrimonio è facile, voglio dire che il counseling matrimoniale è stato un modo per noi per parlare delle nostre differenze. Quello che ho imparato su di me è che la mia felicità dipende da me e ho cominciato a lavorare sulle soluzioni, a chiedere aiuto di più ad altre persone. Ho smesso di sentirmi colpevole. E’ importante per me prendermi cura di me stessa. Conosco troppe giovani coppie che stanno combattendo e che pensano che in qualche modo c’è qualcosa di sbagliato in loro. Io voglio dire loro che Michele e Barack Obama, che hanno un matrimonio fenomenale e che si amano, hanno lavorato sul loro matrimonio”.

L’intervista è stata fatta in occasione dell’uscita del suo libro di memorie “Becoming”, all’interno del quale, tra le altre cose, Michelle Obama attacca Donald Trump. Sotto accusa c’è la registrazione di “Access Hollywood” del 2005, pubblicata poco prima delle elezioni del 2016 e in cui il presidente Usa si lascia andare a commenti volgari contro le donne, vantandoli di poterle agguantare per i genitali. “I commenti” contenuti nella registrazione vogliono dire “posso farti del male e passarla liscia”, scrive. Nelle sue memorie, Michelle ricorda anche la notte dell’elezione di Trump quando ha saputo che il tycoon avrebbe preso il posto del marito Barack Obama nello Studio Ovale: “Ho cercato di rimuoverlo”. L’ex First Lady si spinge anche oltre e accusa Trump di aver usato il linguaggio del corpo per fare “stalking” nei confronti di Hillary Clinton durante uno dei dibattiti presidenziali: Trump l’ha seguita sul palco e si è avvicinato troppo cercando di sminuire la sua presenza.

Infine ha detto che “non perdonerà mai” Donald Trump per la teoria del certificato di nascita dubbio di Barack Obama: promuovendo questa teoria – secondo la quale Obama era nato in Kenya -, il tycoon ha messo in pericolo la famiglia Obama. “L’intera vicenda” del certificato “era una pazzia e una meschinità, con nascoste intolleranza e la xenofobia. Ma era anche pericolosa” perché poteva provocare “deliberatamente dei matti. Donald Trump con le sue insinuazioni ha messo la sicurezza della mia famiglia in pericolo. E per questo non lo perdonerò mai”.

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