Nel 2017 la ricchezza totale delle famiglie italiane è ammontata a poco meno di 10mila miliardi di euro con una crescita di quella finanziaria (azioni, bond e depositi per 4.400 miliardi) rispetto a quella reale (soprattutto abitazioni e terreni per un valore di 6.300 miliardi). Ma i titoli di Stato nel loro portafoglio erano lo scorso anno solo 121,7 miliardi di euro contro i 273,9 miliardi del 2007 e i 363,2 miliardi toccati nel 1996, i massimi della serie storica di Bankitalia. E’ quanto emerge da un paper pubblicato da via Nazionale e curato da Diego Caprara, Riccardo De Bonis e Luigi Infante del Servizio Analisi statistiche, Dipartimento di Economia e statistica.

L’analisi mostra che la ricchezza reale è 5,5 volte il reddito disponibile e quella finanziaria 3,8 volte. La ricchezza totale netta, tenendo conto dei debiti, è 8,5 volte il reddito. Il dato italiano è simile in Francia e Spagna mentre la finanza prevale in Stati Uniti e Germania. Nel 1950 la ricchezza degli italiani era rappresentata in gran parte dalle attività reali, che erano oltre sei volte il reddito disponibile. Successivamente, con la finanziarizzazione dell’economia “le attività finanziarie sono cresciute quasi senza soluzione di continuità, al netto di piccoli episodi di crisi: si possono ricordare gli effetti negativi sui valori azionari derivanti dalla nazionalizzazione dell’energia elettrica e la fondazione dell’Enel nel 1962 e dalle difficoltà della Borsa nella seconda metà degli anni Settanta e nel 1987”.

La ricchezza reale, rilevano gli estensori del paper, è sempre stata superiore alla ricchezza finanziaria, salvo che nella seconda parte degli anni Novanta del Novecento, contraddistinti dal boom di Borsa della “new economy”. Dai primi anni Duemila i due aggregati hanno avuto andamenti diversi. Le attività finanziarie sono cresciute fino al 2006: la crisi finanziaria globale e quella dei debiti sovrani hanno interrotto la loro crescita e la ripresa dopo il 2011 non le ha ancora riportate ai valori pre-crisi del 2006. Al contrario il rapporto tra ricchezza reale e reddito disponibile è cresciuto fino al 2012, per poi diminuire per effetto della discesa dei prezzi delle case”.
Nel confronto internazionale la ricchezza reale rimane più grande della ricchezza finanziaria non solo in Italia, ma anche in Spagna e in Francia. I due aggregati sono equivalenti nel Regno Unito. Al contrario negli Stati Uniti, nel Canada, in Giappone e in Germania la ricchezza reale delle famiglie è più piccola di quella finanziaria.

Articolo Precedente

‘L’Orizzonte lontano’, su Loft il nuovo reportage di Di Battista: ‘I semi transgenici distruggono la vita dei contadini messicani’

next