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Milano, centinaia in fila per trovare un donatore di midollo per il piccolo Alessandro: l’appello partito dai social

Il bimbo di un anno e mezzo ha una malattia rara. In 500 sono rimasti in coda per ore al gazebo dell'Admo organizzato in piazza Sraffa per verificare la propria compatibilità. La mobilitazione è partita grazie a un annuncio dei genitori su Facebook: "Non esiste ad oggi alcun donatore compatibile. Gli hanno dato 5 settimane di vita"
Milano, centinaia in fila per trovare un donatore di midollo per il piccolo Alessandro: l’appello partito dai social
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Si sono messi in fila a centinaia, pazientemente, aspettando il proprio turno davanti ai gazebo organizzati a Milano dall’Admo, per farsi prelevare un tampone con l’obiettivo di trovare un donatore compatibile per il piccolo Alessandro Maria Montresor, il bambino di un anno e mezzo affetto da una malattia genetica rarissima che ha bisogno di un trapianto di midollo.

L’appello era stato lanciato su Facebook dai genitori del piccolo, italiani emigrati a Londra, e ripreso dalla zia che vive nel capoluogo lombaro. “Purtroppo non esiste ad oggi alcun donatore compatibile”, avevano scritto mamma e papà sui social, sottolineando che il piccolo era figlio unico e che gli rimanevano solo poche settimane di vita.

Per smaltire le oltre 500 persone in coda in piazza Sraffa, il primo dei punti per testare la propria compatibilità, ci sono volute ore. A partecipare alla causa soprattutto studenti, ma anche tanti lavoratori che per l’occasione hanno preso un giorno di permesso a lavoro. “Mi sono messa nei panni dei genitori del piccolo e ho sentito il dovere di assumermi questa responsabilità”, ha raccontato all’Ansa Costanza, una studentessa di 22 anni di Economia e lingue, tra le persone in fila Milano.

Il piccolo, nato alla 30esima settimana, soffre di Linfoistiocitosi Emofagocitica, comunemente conosciuta in medicina come Hlh, una malattia genetica rarissima che colpisce solo lo 0.002% dei bambini, hanno spiegato i genitori. Una sindrome che non lascia speranze di vita senza un trapianto di midollo osseo in tempi rapidissimi. Per questo la mamma, Cristiana Console, napoletana, e il papà Paolo Montresor, veneto, hanno fatto partire la campagna social rivolta a tutte le persone in salute tra i 18 e i 36 anni

Il piccolo è nato e vive a Londra, e lì viene ‘curato’ con un farmaco sperimentale che però non ha effetti certi. Alessandro è infatti il primo a testarlo. Per questo, hanno spiegato i medici ai genitori, è necessario trovare qualcuno compatibile entro 5 settimane.

A sostenere per prima la sua causa, l’Admo, l’Associazione donatori di midollo osseo che sta organizzando dei punti di ‘prelievo’ in tutta Italia, da Milano a Napoli, e che nel proprio sito ha pubblicato le informazioni di servizio per rispondere alla richiesta.

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