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Ultimo aggiornamento: 16:09 del 1 Ottobre 2018

Di Maio: “Vitalizi? Ricorsi non faranno bella fine. Ho tanto da imparare, ma non andrò a ripetizioni da Fornero”

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“Fare un confronto con Elsa Fornero? Adesso che abbiamo abolito la sua legge sì. Io ho 32 anni, poche certezze, tanta strada da fare, tanto da studiare e tanto da imparare ma non andrò a prendere ripetizioni dalla Fornero“. Così a Non è l’arena (La7) si pronuncia il vicepresidente del Consiglio, Luigi Di Maio, sull’ex ministro del Lavoro del governo Monti. E aggiunge: “Quel governo in quegli anni ha distrutto la vita degli italiani. La situazione era complicata, ma la ricetta era sbagliata: infatti, l’operazione riuscì ma il paziente morì”.

Il ministro M5s, nell’affrontare il tema dei vitalizi, si rivolge al conduttore della trasmissione: “Lei, Giletti, è stato cacciato dalla Rai perché parlava di vitalizi ogni pomeriggio su Rai Uno. E questa cosa non andava giù a chi prendeva il vitalizio”. “Parlavo anche di mafia, forse in orari che non andavano bene. Ma lei ha notizie di questo? Ne è certo?” – chiede ironicamente il giornalista – “Mi fa piacere, perché a me non l’hanno mai detto. Mi hanno detto che dovevo fare un varietà. Mi era stato detto così al settimo piano”. Di Maio commenta il migliaio di ricorsi ricevuti dalla Camera sul taglio dei vitalizi: “Abbiamo tagliato il vitalizio, nel senso che abbiamo detto che andava presa una pensione, come tutte le persone normali, per i contributi versati. Questi signori lì della Prima Repubblica non solo si sono arrabbiati, ma hanno mandato quasi 1000 ricorsi. Ci vuole prima di tutto un fegato di ferro per fare addirittura un ricorso, dopo che per anni hai mangiato sulle spalle dei cittadini italiani. Inoltre” – continua – “questi signori avevano creato l’autodichia, per cui, quando mandano un ricorso e chiedono diritti, non vengono giudicati da normali giudici, ma da un organo che loro hanno voluto che fosse politico, organo con cui si sono sempre blindati in questi anni perché era in mano a loro. Adesso questo organo non è più nelle loro mani e credo proprio che i loro ricorsi non faranno una bella fine“.

Il politico ribadisce la compattezza del governo Conte: “Noi siamo una squadra che, finché resterà unita, farà sempre grandi cose. Stiamo facendo, secondo me, un buon lavoro. A Tria nessuno ha mai chiesto di dimettersi e nessuno ha mai immaginato che si volesse dimettere”

Di Maio, infine, commenta la nota vocale discussa del portavoce del presidente del Consiglio, Rocco Casalino: “Sappiamo tutti che ci sono tecnocrati che ci remano contro, ma questo vale per tutti i ministeri non solo per il Mef. Lo sanno tutti che dentro la pubblica amministrazione ci sono personaggi, non tutti, messi lì da quelli di prima, che proveranno a fare trabocchetti e a creare insidie per fermare questo governo. E’ bene che la pubblica amministrazione debba essere indipendente e vincere concorsi ma poi siamo andati avanti a stabilizzazioni, sanatorie e nessun concorso, quindi lì dentro si sono messi personaggi che oggi non rispondono allo Stato, ma a qualche partito”. E chiosa: “La legge ha dato troppi poteri alla macchina burocratica, perché si è deciso di fare leggi che toglievano potere alla politica e ne davano molto di più ai burocrati. Quindi, bisogna cambiare la legge

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